È quanto emerge dal rapporto 2024 del Censis, riguardante i cambiamenti avvenuti nella società italiana nel corso degli ultimi dodici mesi
Il Rapporto 2024 del Censis, presentato recentemente, offre uno spaccato inquietante della società italiana contemporanea, evidenziando come le dinamiche internazionali stiano influenzando profondamente la percezione dei cittadini riguardo ai migranti e alle politiche di integrazione. In un contesto di crescente incertezza, il 38,3% degli italiani si sente minacciato da coloro che promuovono la facilitazione degli ingressi nel Paese, un dato che mette in luce le paure che pervadono la società, sempre più preoccupata per la propria identità culturale e sociale.
Migranti, la percezione di minaccia e le questioni identitarie
Il Rapporto del Censis sottolinea che, in un momento storico in cui le questioni identitarie stanno guadagnando sempre più rilevanza, il 57,4% degli italiani si sente minacciato da chi cerca di introdurre norme e usanze che contrastano con lo stile di vita tradizionale. Questo sentimento di minaccia non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio in cui il cambiamento climatico, le crisi economiche e le tensioni geopolitiche influenzano la vita quotidiana degli italiani. Infatti, il 49,6% della popolazione ritiene che il futuro sarà in gran parte determinato da eventi legati al cambiamento climatico, mentre il 46% guarda con preoccupazione agli sviluppi della guerra in Medio Oriente.
Ostilità e integrazione: un panorama complesso
L’analisi delle reazioni degli italiani di fronte ai flussi migratori rivela un panorama complesso e sfaccettato. L’ostilità nei confronti dei migranti è alimentata da una serie di fattori, tra cui la paura della perdita di identità culturale e la crescente difficoltà di integrazione delle nuove generazioni. La percezione di minaccia si estende anche a coloro che portano concezioni familiari diverse: il 29,3% degli italiani considera come un nemico chi promuove una visione della famiglia non conforme ai valori tradizionali. Questo clima di tensione evidenzia come le differenze culturali possano sfociare in fratture sociali significative, potenzialmente sfociando in conflitti aperti.
Un paradosso: accoglienza e resistenza
Nonostante queste preoccupazioni, è interessante notare che negli ultimi dieci anni l’Italia ha accolto e integrato quasi 1,5 milioni di nuovi cittadini. Infatti, il nostro Paese si distingue per il numero di cittadinanze concesse, superando di gran lunga altri Stati membri dell’Unione Europea.
Nel 2023, sono state rilasciate 213.567 cittadinanze, un numero che pone l’Italia in cima alla lista europea e che rappresenta un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Questo fenomeno mette in evidenza un paradosso: mentre da un lato c’è timore e resistenza nei confronti dell’immigrazione, dall’altro l’Italia si sta dimostrando un Paese capace di accogliere e integrare nuovi cittadini.
L’istruzione come sfida cruciale
In aggiunta, il Rapporto Censis mette in luce anche la questione dell’istruzione, definita da alcuni come “la fabbrica degli ignoranti”. La mancanza di competenze di base tra gli studenti italiani contribuisce a creare una società disorientata e vulnerabile. I dati sono allarmanti: il 24,5% degli alunni non raggiunge il livello desiderato nella lingua italiana al termine della scuola primaria, e il quadro si fa ancora più preoccupante nelle scuole superiori, dove il 43,5% degli studenti non raggiunge le competenze minime. Questi indicatori non solo mettono in discussione la qualità dell’istruzione nel Paese, ma suggeriscono anche che una generazione di giovani poco istruiti possa essere più suscettibile a ideologie estremiste e a divisioni sociali.
Disparità tra aree urbane e rurali
Un’altra area di preoccupazione riguarda il “divorzio” tra le aree urbane e quelle rurali, evidenziando le disparità nei servizi e nelle opportunità di accesso. Le statistiche indicano che il 50,8% delle famiglie italiane ha difficoltà ad accedere a un pronto soccorso, e questo problema è accentuato nei comuni più piccoli, dove il 68,6% delle famiglie trova difficoltà a ricevere assistenza sanitaria. Questo divario non solo amplifica il senso di isolamento per le popolazioni rurali, ma contribuisce anche a una generale insoddisfazione nei confronti del sistema di welfare italiano.
Le sfide delle politiche migratorie
In un contesto così complesso, le politiche migratorie e le scelte governative devono affrontare sfide significative. La gestione dei flussi migratori, l’integrazione dei nuovi cittadini e la risposta alle paure sociali diventano aspetti cruciali per il futuro dell’Italia. Le statistiche del Censis offrono una visione chiara di una società che, sebbene in grado di accogliere, è anche profondamente segnata da tensioni interne e da una ricerca di identità che potrebbe rivelarsi problematica se non gestita con attenzione e comprensione.