WhatsApp down, cos’è successo? Problemi anche per Facebook (risolti)

Le numerose segnalazioni arrivate sul sito Downdetector.it e sui social media non lasciano spazio a dubbi: nelle ultime ore si sono verificati dei disservizi su WhatsApp. Come da tradizione, l’hashtag #WhatsAppDown è stato utilizzato dagli utenti di Twitter per parlare dei problemi che hanno interessato l’app e confrontarsi con gli altri. Oltre al servizio di messaggistica, anche Facebook e Instagram hanno presentato dei malfunzionamenti. Le piattaforme sono risultate irraggiungibili da varie zone d’Italia, tra cui le zone circostanti a città grandi come Milano, Roma, Napoli, Catania, Palermo, Bari e Perugia. Attualmente i problemi sembrerebbero rientrati per la maggior parte delle persone, anche se su Downdetector continuano ad arrivare alcune segnalazioni.

Disservizi a WhatsApp, le segnalazioni su Downdetector.it

Sul portale Downdetector.it sono arrivate varie segnalazioni per ognuna delle piattaforme coinvolte. Le più numerose (2.300) riguardano WhatsApp. Segue Instagram, con 1.600 segnalazioni, mentre per Facebook ne sono arrivate “solo” 900. I disservizi non sono durati troppo a lungo e la situazione è tornata in fretta alla normalità per la maggior parte degli utenti.

Il down globale dell’8 giugno

Solo pochi giorni fa, martedì 8 giugno, si è verificato un down globale che ha colpito alcuni dei portali più frequentati del mondo. Tra questi è possibile citare i grandi siti di informazione (come quelli della BBC e del New York Times), Amazon, Twitch, Reddit e GitHub. In Italia i disservizi hanno interessato i portali del “Corriere della Sera” e di “La Gazzetta dello Sport”. Il down è dipeso dal un’interruzione diffusa dei servizi di Content Delivery Network (CDN) del provider statunitense Fastly, che ha prontamente individuato il bug responsabile dei disservizi. Non si è dunque trattato di un attacco hacker, come in molti avevano sospettato in un primo momento. “Questo tipo di incidente pone maggiormente l’attenzione sull’importanza di progettare le reti con sistemi di ridondanza”, ha dichiarato Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano.

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