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Il Tesla Bot è stato l’ultima novità presentata all’AI Day, con un breve interludio in cui è apparso quello che sembrava essere una sorta di ballerino alieno vestito con una tuta bianca e con una maschera nera lucida al posto del volto. Così è stato presentato il Tesla Bot, un robot umanoide che Tesla sta effettivamente costruendo.
In che cosa consiste il Tesla Bot
Il reale progetto legato al Tesla Bot (per ora solo un prototipo) è quello di creare un robot in grado di sostituire il lavoro umano. L’ha spiegato senza giri di parole un entusiasta Elon Musk. Che, nella giornata dedicata all’intelligenza artificiale, ha spiegato quali sarebbero le mansioni affidate all’automa: “Eliminare i compiti pericolosi, ripetitivi e noiosi“.
Un robot alto circa un metro e 75, in grado di occuparsi di lavori semplici e che portano via tanto tempo all’uomo. Ma che sono indispensabili. Tra essi figurano l’assistenza al ritiro degli acquisti negli showroom o facili mansioni da operaio. Ad esempio, avvitare parti dell’auto. Nulla insomma, che rischi di progettare qualcosa di pericoloso per l’uomo (come insegnano i romanzi di Isaac Asimov). Il Tesla Bot sarà in grado di trasportare un carico di 20 chili e sollevare pesi fino a 68 chili. Si potrà anche muovere, con una velocità massima di 8 km all’ora.
I dubbi sul nuovo progetto di Elon Musk
A rendere possibile il suo utilizzo, il supercomputer Dojo. Lo stesso che oggi addestra le auto (il cui pilota automatico ha scatenato svariate polemiche nel recente passato). Il corpo del Tesla Bot sarà composto di ben quaranta motori. Di essi, dodici saranno collocati nelle gambe, dodici nelle mani, due nel collo e due nel torso. Sul suo capo, invece, sarà presente un grande schermo per visualizzare informazioni ben leggibili dall’utente.
C’è chi però dubita che il prototipo possa effettivamente essere commercializzato in tempi brevi. “Il Tesla Bot è il prossimo sogno per avviare la macchina dell’hype? Posso dire con certezza che passeranno ben più di dieci anni prima che un robot umanoide di qualsiasi azienda del Pianeta possa andare al negozio e ritirare i tuoi acquisti“, ha infatti dichiarato a ‘Reuters’ Raj Rajkumar, professore di ingegneria informatica alla Carnegie Mellon University.