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TECNOLOGIA

Telegram, perché l’arresto di Durov rappresenta un problema per la Russia?

Pavel Durov è nato nell’ex Unione Sovietica il 10 ottobre 1984. Nel 2006 ha fondato VKontakte e nel 2013 Telegram e oggi ha un patrimonio stimato da 15 miliardi di dollari

Pavel Durov, fondatore e Ceo di Telegram è stato arrestato in Francia con l’accusa di frode, traffico di droga, cyberbullismo, criminalità organizzata e promozione del terrorismo sulla piattaforma di messaggistica. “L’impunità di Telegram è finita“, ha fatto sapere una fonte della Procura. Le autorità francesi hanno rintenuto che “l’assenza di moderazione, di cooperazione con le forze dell’ordine e degli strumenti offerti da Telegram” lo rende di fatto “complice del traffico di droga, dei reati contro i minori e delle frodi“.

Le autorità giudiziarie francesi hanno prorogato la detenzione del fondatore di Telegram, a riportarlo è il Guardian. Durov potrà essere detenuto adesso per un massimo di 96 ore. A quel punto il giudice può decidere di liberarlo oppure di sporgere denuncia e rinviarlo in custodia cautelare.

Chi è Pavel Durov

Pavel Durov è nato nell’ex Unione Sovietica il 10 ottobre 1984. Nel 2006 ha fondato VKontakte e nel 2013 Telegram. Oggi ha un patrimonio stimato da 15 miliardi di dollari. “Preferisco essere libero che prendere ordini da qualcuno“, ha dichiarato durante un’intervista prima di lasciare la Russia a causa delle pressioni del Cremlino. “Non viaggio in Paesi come la Cina, la Russia, neppure gli Stati Uniti. Potrei, ma c’è troppa attenzione da parte di Fbi e delle altre agenzie”, aveva raccontato. Telegram da 7 anni ha sede a Dubai, “gli Emirati sono un Paese conveniente, neutrale e non allineato“, ha spiegato il fondatore dell’app di messaggistica.

Durov è stato arrestato sabato sera dopo essere atterrato all’aeroporto di Le Bourget, fuori Parigi, con il suo jet privato.

Telegram | pixabay @Vika_Glitter – Newsby.it

La società di messaggistica ha affermato su X: “Telegram rispetta le leggi dell’Ue, incluso il Digital Services Act: la sua attività di moderazione è conforme agli standard del settore e in continuo miglioramento.️ Il Ceo di Telegram, Pavel Durov, non ha nulla da nascondere e viaggia spesso in Europa“. “È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell’abuso di tale piattaforma. Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo utilizza Telegram come mezzo di comunicazione e come fonte di informazioni vitali. Stiamo aspettando una rapida risoluzione di questa situazione“, continua la nota.

Il ruolo di Telegram in Russia

Perché l’arresto di Pavel Durov rappresenta un problema a livello istituzionale e militare per la Russia? Nel territorio russo Telegram è diventato uno strumento fondamentale di comunicazione, i cittadini russi si informano su canali come Mash, Baza, Shot e 112. Il blogger militare Kirill Fyodorov ha spiegato: “Abbiamo usato Telegram prima di lanciare missili Iskander. La nostra artiglieria usa Telegram per gli obiettivi. Lo stesso fa l’aviazione“. Dall’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia il servizio di messaggistica è diventato la fonte principale di notizie non filtrate sulla guerra, tuttavia non sono mancate, però, le fake news.

Vladislav Davankov, vicepresidente della Duma ed ex candidato alle ultime presidenziali per il partito liberal-conservatore Popolo nuovo ha organizzato una protesta all’ambasciata francese e ha dichiarato:Se le autorità francesi si rifiutano di rilasciare Pavel Durov dalla detenzione, propongo che venga fatto ogni sforzo per trasferirlo nel territorio degli Emirati Arabi Uniti o della Federazione Russa. Con il suo consenso, ovviamente“. Diversi aeroplani di carta, che simboleggiano il logo dell’app di messaggistica, sono stati posizionati a terra davanti all’edificio e uno dei manifestanti ha mostrato un cartello che invitava i francesi a “non seguire le orme di Putin” e a rispettare la libertà di parola. 

L’arresto di Durov è per il commissario russo per i diritti umani, Tatyana Moskalkova, “un tentativo di chiudere una piattaforma internet dove le persone possono conoscere la verità su ciò che accade nel mondo”. Vladimir Solovyov volto noto di Russia 1 ha dichiarato: “È tutto legato alle conversazioni criptate. Faccio solo una domanda. C’è qualcuno non al corrente del fatto che tutto il nostro apparato militare fa affidamento su Telegram? E che tutti i membri del nostro governo usano Telegram? WhatsApp è americano, Telegram è relativamente libero“.

L’ambasciata russa a Parigi ha accusato le autorità francesi di rifiutarsi di cooperare”: “Abbiamo immediatamente chiesto alle autorità francesi di spiegare le ragioni della sua detenzione e abbiamo chiesto che i suoi diritti siano protetti e che gli sia concesso l’accesso consolare. Finora, la parte francese continua a rifiutarsi di collaborare su questo tema”.

Durov ha chiesto di incontrare Putin?

Andriy Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, ha dichiarato: “È possibile che Pavel Durov abbia chiesto un incontro con Vladimir Putin a Baku qualche giorno fa, ma gli è stato rifiutato. Ora la Russia è nervosa perché l’unico messenger russo affidabile, Telegram, potrebbe finire sotto il controllo dell’Occidente‘”. “Naturalmente, per Mosca la storia di Durov è un fallimento e la colpa è dell’intero entourage di Putin, da Vaino a Patrushev“, ha proseguito Kovalenko. “Telegram è l’unico messenger utilizzato attivamente dall’esercito russo e ricorda che Durov è accusato di non aver collaborato con la polizia francese nella lotta al traffico di droga. Nei prossimi mesi, la Russia potrebbe essere accusata di traffico di droga in Europa”, ha concluso.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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