I social network sono ormai entrati nella nostra quotidianità a tutti gli effetti. Probabilmente, però, meno di quello che pensiamo. Infatti, secondo il “Regional yearbook 2021 edition” di Eurostat, gli italiani sono ultimi in Europa nell’uso di Facebook, Instagram e gli altri. La percezione, quindi, di un utilizzo “eccessivo” dei social media è probabilmente alterata. A spiegare il dato, però, non è un ragione culturale, legata ad un cambiamento. Gli italiani spesso vorrebbero usare i social, ma non possono farlo, principalmente a causa della connessione ad internet mal funzionante, soprattutto in alcune zone del nostro Paese.
Il “Regional yearbook” contiene diversi capitoli, con informazioni statistiche sottoforma di mappe, utili per comprendere e quantificare l’impatto delle decisioni politiche in un territorio o una regione specifica. Tra gli argomenti trattati troviamo: ricerca e sviluppo, turismo, condizioni di vita, salute, popolazione e società digitale. In quest’ultima, appunto, l’Eurostat ha analizzato come le tecnologie dell’infomazione e della comunicazione influenzino la vita quotidiana delle persone. Nelle prime righe del documento si fa riferimento alla connessione ad internet. Infatti, avere un accesso al web veloce e affidabile, sia fisso che mobile, permette di beneficiare sempre più delle innovazioni tecnologiche.
Inoltre, nel documento di Eurostat si fa riferimento al cosiddetto “divario digitale” che si viene a creare quando le persone vengono escluse, a diversi livelli, dall’utilizzo di internet. Questo avviene soprattutto per le regioni remote, dove non vengono fatti investimenti nelle infrastrutture, causando problemi nell’utilizzo di internet.
Nel documento una parte è poi dedicata nello specifico ai social network. “Tra le attività più popolari su internet c’è l’utilizzo dei social, come Facebook, Instagram, SnapChat, TikTok e Twitter“. Secondo i dati riportati da Eurostat nel 2020 quasi il 57% della popolazione adulta in Europa ha utilizzato i social.
Il tasso di utilizzo dei social media per i giovani, di età compresa tra i 16 e i 24 anni, è dell‘87%. Questo dato supera di quasi quattro volte quello che riguarda gli anziani (65-74 anni). Infatti, solo il 22% utilizza i social newtork. Il dato più rilevante, però, è che mentre la popolazione più anziana ha aumentato la sua presenza sui social, quella giovane è rimasta costante tra il 2015 e il 2020.
Nella classifica realizzata da Eurostat, l‘Italia si colloca all’ultimo posto. È infatti la nazione con la minor partecipazione ai social network, al 48%. Al primo posto, invece, troviamo tre Paesi del Nord Europa: Islanda (94%), Norvegia (88%) e Danimarca (85%). L’utilizzo dei social, come detto, è in parte legato anche alla scarsa connessione presente nei singoli Paesi. Nel caso dell’Italia, tra le zone segnalata dall’Eurostat ci sono il Sud e le Isole.
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