Mille giovani siciliani e del Mezzogiorno verranno formati gratuitamente e avranno accesso ad altrettante opportunità di lavoro nei prossimi tre anni. Partono il 3 giugno i primi corsi della Tree School, un polo di formazione innovativa con sede a Catania e attività online sulle competenze maggiormente ricercate nel mercato del lavoro, ovvero quelle legate al digitale e alle nuove tecnologie. Partner strategici dell’iniziativa sono Experis, brand di ManpowerGroup, leader in 50 paesi nella Ricerca e Selezione del personale, Sviluppo di Career & Skills, Consulenza e Project Solutions, e UniCredit attraverso il suo programma di Social Impact Banking. Il valore complessivo dell’investimento è di 3,1 milioni di euro.
Il progetto tree school è focalizzato sulla formazione per un settore in cui i posti di lavoro ci sono e, anzi, il mismatch tra domanda e offerta è ormai conclamato. Il rapporto Unioncamere Excelsior sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali 2019-2023 stima infatti che imprese e PA ricercheranno in Italia tra 270.000 e 300.000 lavoratori con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali o connesse all’ambito “Industria 4.0”. Experis sostiene il progetto dedicato alla formazione digitale e alle nuove tecnologie, facilitando l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro grazie ad un consolidato network di aziende partner, con cui collabora fianco a fianco nella ricerca dei talenti e nella realizzazione di progetti in ambito informatico e ingegneristico.
Ivan Fadini, Business Innovation Director di ManpowerGroup, spiega: «I corsi che realizziamo insieme a tree school offrono un’occasione unica a migliaia di giovani che vogliono accrescere le loro competenze e affacciarsi al mondo del lavoro con un’ottima preparazione. L’aspetto di formazione a distanza, soprattutto nelle fasi iniziali dei corsi, accelererà l’apprendimento di materie in ambito IT e digital e permetterà ai candidati di vivere un’esperienza ancora più stimolante e completa grazie anche ai differenti aspetti di innovazione e tecnologia che Experis e tree porteranno nella didattica».
Il programma Social Impact Banking di UniCredit, lanciato in Italia a dicembre 2017 e successivamente esteso in altri 10 Paesi europei in cui la banca è presente, ha già consentito 61 finanziamenti di impatto in Italia, pari a 69 milioni di euro. In Sicilia sono stati già concessi 9 finanziamenti di impatto, pari a 2,8 milioni di euro.
«Siamo fortemente impegnati – dichiara Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – a sostenere le nostre comunità e le imprese promettenti e capaci di avere un più ampio impatto sociale positivo. La formazione specialistica rivestirà un ruolo sempre più centrale per le imprese, che sono impegnate a ripartire e che, in molti casi, dovranno adattarsi ai cambiamenti, attrezzandosi già da ora ad affrontare un mondo completamente nuovo».
I primi due corsi online, di durata di 240 ore, dal lunedì al sabato in modalità part time, ognuno aperto a 30 persone, partiranno a inizio giugno 2020 e formeranno sviluppatori front-end e Data Scientist. I prossimi corsi partiranno a ottobre e formeranno sviluppatori back-end, sviluppatori di app mobile ed esperti di cyber security. Con tree school, tree ed Experis intendono innovare costantemente sia nelle metodologie e tecnologie didattiche, sia nei contenuti dei corsi, vere e proprie esperienze di apprendimento capaci di amplificare efficacia e valore del tempo speso in aula, reale o virtuale che sia. Project work, didattica interattiva, gamification e un percorso costantemente condiviso con tutor e mentor, in gruppi limitati a 30 persone, così da poter accompagnare al meglio ciascun partecipante. Veri e propri programmi di Open Innovation e di co-design di soluzioni per favorire il processo di digitalizzazione e innovazione delle imprese, attraverso l’inserimento degli studenti.
I destinatari principali della tree school sono i giovani siciliani e del Sud, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 30 anni, soprattutto neolaureati e laureandi in discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Giovani talenti che stanno concludendo gli studi superiori o il percorso universitario, e che saranno quindi alla ricerca della prima esperienza lavorativa e nel momento migliore per avviare la loro carriera.
«In tree facciamo impresa con la convinzione profonda che ogni progetto debba avere un impatto sociale positivo. Riteniamo che il Sud, e la Sicilia in particolare, abbiano le caratteristiche ideali per poter contribuire a colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro, vista la presenza di un elevato numero di giovani di potenziale ma senza opportunità lavorative. Inoltre lo smart e remote working offrono, come stiamo sperimentando in questi mesi, la possibilità di lavorare per startup e aziende di tutto il mondo.
Con la tree school individuiamo i talenti migliori, li formiamo e consentiamo loro di mettersi subito in gioco e crescere professionalmente. Catania sarà il fulcro della scuola ma altre sedi con le stesse potenzialità saranno presenti anche in città come Palermo, Messina e in altre regioni del Mezzogiorno», dichiara Antonio Perdichizzi, CEO di tree. Una PMI innovativa – con solida esperienza nei settori dell’open innovation e dell’education – che abilita l’innovazione nelle aziende attraverso hackathon, programmi di Open Innovation e co-design con startup, e corsi di formazione con finalità di placement sui temi del digitale e delle nuove tecnologie. Negli ultimi anni, tree ha formato oltre 2000 persone grazie a un network di oltre 500 docenti ed esperti.
tree school è un progetto ad alto impatto sociale per il territorio, il tessuto imprenditoriale e le persone, ed è legato agli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dalle Nazioni Unite (SDGs). In particolare, è focalizzato sugli obiettivi 4 (quality education), 8 (decent work and economic growth), 9 (industry innovation and infrastructure).
Le aziende non riescono a trovare risorse qualificate nel settore del digitale e dell’innovazione e la disoccupazione, in particolare giovanile e nel Sud, è elevatissima. Tra le tante conseguenze ci sono la perdita di competitività delle imprese e la migrazione dei giovani a più alto potenziale, che lasciano il nostro Paese in cerca di opportunità. La tree school ha proprio l’obiettivo di dare ai giovani siciliani e del Mezzogiorno opportunità concrete di placement rispetto ai lavori del futuro.
La Digital Transformation avrà un peso determinante nel caratterizzare i fabbisogni occupazionali dei diversi settori economici, arrivando a coinvolgere tra 270mila e 300mila persone, ovvero circa il 30% dei lavoratori di cui imprese e pubblica amministrazione avranno bisogno nei prossimi 5 anni. A rilevarlo è ancora il rapporto Unioncamere Excelsior sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali 2019-2023. Fra le figure professionali maggiormente richieste sul mercato ci saranno gli esperti nell’analisi dei dati, nella sicurezza informatica, nell’intelligenza artificiale e nell’analisi di mercato. Le nuove professioni emergenti in questo campo saranno quelle del Data Scientist, Big Data Analyst, Cloud Computing Expert, Cyber Security Expert, Business Intelligence Analyst, Social Media Marketing Manager, Artificial Intelligence Systems Engineer.
Le statistiche OCSE suggeriscono l’incapacità del mercato del lavoro di adattarsi a tale cambiamento, indicando, in Europa, un mismatch pari al 33,5%, che in Italia raggiunge il 38,2%. L’aumento di competenze richieste dalle imprese si è trasformato in un aumento della difficoltà di acquisizione di nuove risorse, in particolare di figure tecniche altamente specializzate, mancanti sia in termini quantitativi che qualitativi. Stando sempre all’ultima indagine Excelsior Unioncamere, la quota delle figure di difficile reperimento è in crescita e si attesta al 26,3%. Elementi di particolare criticità emergono in ambito informatico.
Alla sempre più ampia domanda di competenze digitali da parte delle imprese corrisponde la forte difficoltà del sistema della formazione a fornire le skill necessarie. Se, infatti, il complicato reperimento di figure informatiche elevate è dovuto alla scarsità dei candidati, al contempo il 25% delle aziende dichiara che nella ricerca di figure di medie competenze la difficoltà risiede nell’inadeguatezza delle risorse. Tuttavia, sarebbe ingenuo attribuire ai lavoratori la totale responsabilità del mismatch tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Cosa manca? Formazione di qualità aderente alle richieste del mercato, programmi e metodologie stimolanti, docenti qualificati ed aziende in ascolto.
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