Il rapporto tra i giovani e i social network è da diverso tempo sotto i riflettori. Ansia, depressione, difficoltà ad accettare il proprio corpo. Sono solo alcuni delle emozioni negative che gli adolescenti, soprattutto le ragazze, provano in particolare nei confronti di uno dei social media più utilizzati al mondo: Instagram.
Il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta dal titolo: “Facebook sa che Instagram è tossico per le ragazze-adolescenti, i documenti aziendali lo dimostrano“. Infatti, il principale social di Mark Zuckerberg sarebbe a conoscenza dei problemi legati alla app e avrebbe persino condotto degli studi interni, mai rivelati. Fino a questo momento.
I ricercatori all’interno di Instagram hanno iniziato a studiare gli effetti negativi del social network già di diverso tempo, chiedendosi se questo fenomeno potesse avere una risonanza più ampia, non legata solo ai più giovani.
“Il 32% delle ragazze adolescenti ha detto che quando si sentivano male per il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio“. Questo dato risale ad una diapositva del marzo 2020, pubblicata sulla bacheca interna di Facebook e visionata dal WSJ. “I confronti su Instagram possono cambiare il modo in cui le giovani donne vedono e descrivono se stesse“.
In America, più del 40% degli utenti di Instagram ha 22 anni e circa 22 milioni di adolescenti utilizza la piattaforma tutti i giorni. Un dato importante, se comparato ai cinque milioni che utilizzano Facebook. Non è una novità che i giovani, ormai da diverso tempo, stiano abbandonando quest’ultima piattaforma per dedicare maggior tempo a Instagram.
In pubblico, secondo quanto riportato anche dal WSJ, Facebook ha sempre minimiazzato gli effetti negativi dell’app sugli adolescenti. I documenti visionati, infatti, sottolineano inoltre come la piattaforma abbia nel tempo fatto sforzi minimi per affrontare tutti i problemi derivanti dal rapporto che i più giovani hanno con social network.
Tra i documenti visionati da WSJ, emergono cinque presentazioni recenti che i cercatori hanno definito “un tuffo profondo nella salute mentale degli adolescenti“. Da qui sono giunti alla conclusione che diversi problemi sono strettamente legati solo ad Instagram, e non a tutti i social media in generale. In particolare, tra i problemi principali c’è il cosiddetto “confronto sociale“. Quindi, il modo in cui le persone valutano il proprio valore in relazione all’attrattiva, alla ricchezza e al successo degli altri.
“Il confronto socile è peggiore su Instagram, dove l’attenzione si concentra pesantemente sul corpo e sullo stile di vita” spiega il lavoro di ricerca svolto da Facebook legato ai problemi di immagine corporea nelle ragazze adolescenti nel 2020. Se TikTok è basato sulle performance, con i video brevi, e Snapchat sulla condivisione di foto e video, ma attraverso filtri scherzosi che mantengono l’attenzione sul viso, su Instagram, come detto, ci si concentra sul corpo e sul racconto della propria vita quotidiana.
Qui emerge la pressione, sentita soprattutto dai più giovani, a condividere solo i momenti migliori in cui si è perfetti. Questo, afferma la ricerca interna di marzo 2020, può portare gli adolescenti a sviluppare diversi problemi, dai disturbi alimentari alla depressione.
Dal 2012 ad oggi, quando Facebook ha pagato un miliardo di dollari per acquistare Instagram, le cose sono decisamente cambiate. Sono stati introdotte le stories (riprendendo un aspetto già conosciuto dagli utenti tramite Snapchat), sono stati aggiunti i filtri e nuove funzionalità per i video, fino alle IGTV e alle guide. In breve tempo, come sottolineato dal Wall Street Journal, Instagram è diventato “l’equivalente della mensa del liceo: un luogo dove gli adolescenti pubblicano le foto migliori, trovano amici, si valutano a vicenda, si vantano e fanno i bulli“.
Facebook, nella sua ricerca, avrebbe indicato che gli effetti di Instagram non sarebbero dannosi per tutti gli utenti. Per la maggior parte degli adolescenti gli effetti del “confronto sociale negativo” sarebbero in realtà gestibili e superati dall’utilità dell’app. Ma, secondo quanto riportato dal WSJ, la realtà sarebbe diversa. In uno studio realizzato sugli studenti di USA e UK, la piattaforma ha scoperto che più del 40% degli utenti di instagram si sente “poco attraente” e di aver iniziato a pensarci utilizzando l’app. Gli adolescenti, inoltre, vorrebbero riuscire a staccarsi dal social, ma spesso non hanno sufficiente autocontrollo per farlo.
I selfie sono sicuramente all’ordine del giorno su Instagram, sia nei post che nelle stories. I filtri, proposti dall’app, più che essere divertenti, sono incentrati sul ritocco del volto, di modo da permettere agli utenti di apparire più belli. Il risultato? Condividere e visualizzare selfie filtrati nelle stories ha fatto sentire peggio le persone.
Secondo i documenti pubblicati dal WSJ, Instagram starebbe collaborando con diverse organizzazioni no profit per promuovere ciò che chiama “resilienza emotiva“. Il progetto includerebbe dei video utili a ricordare agli adolescenti sulla piattaforma che sono in grado di “controllare la loro esperienza su Instagram”. Un altro aspetto da non sottovalutare è l’eccessiva sessualizzazione delle ragazze. Anche questo avrebbe infatti un certo peso sulla salute mentale degli utenti.
Nonostante tutti i problemi derivanti dall’utilizzo dell’app, gli adolescenti non vogliono che questa scompaia. Instagram non deve sparire, ma deve rinnovarsi, diventando quindi “meno tossica” per gli utenti più giovani, bombardati da immagini e vite perfette che nella maggior parte dei casi non rispecchiano la realtà.
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