Un boom in piena regola, in concomitanza con la nuova crescita della curva dei contagi. Per mesi era stata ampiamente snobbata, salvo essere scaricata da 357 mila utenti in poco più di 48 ore. Stiamo parlando della app Immuni, lanciata dal governo per tracciare le positività al Coronavirus dei cittadini italiani. E che solo adesso inizia ad essere presente in maniera massiccia sugli smartphone disseminati lungo lo Stivale.
Risale al mese di giugno il lancio di Immuni, app di contact tracing che nelle intenzioni dell’esecutivo avrebbe dovuto permettere un controllo capillare dei contagi in tutta Italia. La realtà, però, è che i download sono rimasti a lungo sotto la soglia utile per tracciare un quadro esauriente sulla diffusione del Coronavirus, anche a causa di una fitta campagna di disinformazione legata a un presunto utilizzo dei dati sensibili dell’utenza.
Il risultato è stato che a una settimana dal lancio (e ancor prima della sua attivazione), Immuni era stata scaricata da due milioni di italiani. Il numero però era rimasto decisamente basso nei quattro mesi successivi, tanto che i download erano saliti appena a 6.679.118 fino allo scorso 2 ottobre. Quindi qualcosa è cambiato.
Secondo quanto comunicato dalla stessa app, nel giro dei due giorni successivi finalmente è arrivato un numero cospicuo di download. Nel frattempo, infatti, il numero di cittadini che ha attivato Immuni sul proprio telefono ha superato la quota dei 7 milioni. Questo significa che il 18% dei dispositivi presenti in Italia dispone dello strumento, diffuso dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dal Ministero della Salute.
Ricordiamo che Immuni lavora sull’interfaccia di comunicazione via Bluetooth creata ad hoc da Apple e Google. Non si affida dunque al GPS per localizzare l’utente, tutelandone così la privacy. Per un maggior numero di dettagli sul suo funzionamento, vi rimandiamo a QUESTO articolo. Per scaricarla, invece, è sufficiente CLICCARE QUI.
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