Huawei vs Trump, atto finale: revocate alcune licenze ai fornitori

Prima di avviarsi al tramonto, l’amministrazione Trump ha deciso di infliggere un altro duro colpo a Huawei. Secondo quanto riportato da Reuters, il governo Usa ha notificato ai fornitori del colosso di Shenzhen, tra cui Intel, la revoca di alcune licenze per la fornitura di componenti. Inoltre, l’amministrazione ha intenzione di respingere ulteriori richieste di licenza di questo tipo. Per ora, Intel e Huawei non hanno rilasciato commenti sugli ultimi sviluppi. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, invece, ha confermato di essere al lavoro per applicare con coerenze le regole sulla concessione delle licenze e proteggere così la sicurezza nazionale del Paese e gli interessi della politica estera.

I fornitori di Huawei coinvolti

Le indiscrezioni fornite da Reuters arrivano da alcune note fatte trapelare dalla Semiconductor Industry Association. Quest’ultima ha citato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti come fonte delle revoche delle licenze. Una delle aziende coinvolte sarebbe Kioxia Corp, prima nota come Toshiba Memory Corp, che per il momento ha rifiutato di rilasciare commenti sulla vicenda. Le fonti di Reuters indicano che le licenze revocate sarebbero almeno otto. Tra i fornitori di Huawei coinvolti ci sarebbero anche Samsung Electronics, Advantest e Tokyo Electron.

I prossimi passi

Le aziende interessate dalla revoca delle licenze avranno 45 giorni per presentare ricorso al Dipartimento del Commercio statunitense. Delle stime non confermate indicano che le richieste di licenza in sospeso prima dell’ultimo provvedimento erano circa 150 per un valore di 120 miliardi di dollari di forniture. È possibile che in seguito all’insediamento di Joe Biden, fissato per mercoledì 20 gennaio, i rapporti tra Huawei e gli Stati Uniti potrebbero andare incontro a dei cambiamenti, anche se non è detto che la società verrà rimossa dalla lista nera del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. In questo elenco è stata da poco introdotta anche Xiaomi, assieme ad altre otto aziende cinesi.

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