Google svela la People Card, il biglietto da visita del 2020

Con l’avvento degli smartphone e della possibilità di connettersi alla rete in qualunque momento, i biglietti da visita sono passati di moda, ma Google sembra intenzionata a riportarli in auge, anche se in una forma diversa. Il colosso di Mountain View ha da poco svelato la “People Card”, una nuova funzione che permetterà agli utenti di creare un profilo online ricco di informazioni, che le altre persone potranno trovare cercando il loro nome e cognome sul motore di ricerca. Il risultato dovrebbe essere visivamente simile ai riquadri che compaiono quando si cerca su Google il nome di un personaggio famoso. Per il momento la funzione è disponibile solo in India, dove è in corso una prima fase di test. In futuro potrebbe arrivare anche in molti altri Paesi (inclusa l’Italia).

La creazione di una People Card

Tutti gli utenti che vorranno creare la propria People Card non dovranno fare altro che accedere al loro account Google (o crearne uno da zero), cercare la frase “aggiungimi alla ricerca” e seguire le istruzioni presenti nella guida ufficiale. Per portare a termine la procedura sarà necessario compilare alcuni campi obbligatori, come nome e cognome, lavoro, residenza e “qualcosa su di te”. Una volta creata la People Card sarà possibile arricchirla con altre informazioni utili, come i propri profili social, l’indirizzo email, il numero di telefono ed eventuali blog personali o siti web. Google ha reso noto che sarà possibile creare un solo biglietto da visita per account, a patto che quest’ultimo sia verificato con l’autenticazione mobile. Si tratta di una misura per prevenire la creazione di People Card fasulle e rendere la vita difficile ai cosiddetti “troll”.

I sottotitoli in tempo reale nelle chiamate

Oltre alla People Card, Google è al lavoro su altre novità che potrebbero fare il loro debutto nei prossimi mesi. Per esempio, l’azienda ha sviluppato un argomento che consente di aggiungere i sottotitoli in tempo reale alle chiamate. La funzione dovrebbe fare il suo debutto su Pixel 4a, per poi essere estesa a tutti gli smartphone della linea Pixel.

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