Ogni lingua esistente è in continua evoluzione e tende ad adeguarsi ai cambiamenti sociali. Negli ultimi anni, per esempio, si è diffusa la tendenza a usare dei pronomi neutri (come il they/them) quando si parla/scrive in inglese. Nell’italiano scritto è possibile ottenere un effetto simile ricorrendo all’asterisco al termine delle parole (“ragazz*”, “ciao a tutt*” ecc.) o alla tanto discussa schwa. Si tratta di cambiamenti che possono piacere o meno, ma che (in una forma o nell’altra) sembrano destinati a rimanere. Lo testimonia anche la scelta di Google Docs di introdurre dei suggerimenti di scrittura legati proprio all’utilizzo di un linguaggio maggiormente inclusivo.
I suggerimenti di scrittura di Google Docs
Google Docs permette di elaborare dei documenti di testo online in modo gratuito e non ha tutte le opzioni presenti nei programmi a pagamento (come Microsoft Word). La situazione dovrebbe però migliorare in seguito a un nuovo aggiornamento, grazie al quale gli utenti potranno ricevere dei consigli utili per migliorare il proprio stile di scrittura. Quest’ultimi si andranno ad affiancare alla correzione grammaticale e a quella degli errori di battitura, già presenti nella versione inglese del servizio. Google Docs proporrà agli utenti dei modi più eleganti per formulare una frase un po’ contorta e li incoraggerà a usare la forma attiva al posto di quella passiva. Inoltre si impegnerà a rendere la struttura delle frasi più concisa. Le novità destinate a fare discutere sono però due: una è la scelta di incoraggiare l’utilizzo di un linguaggio inclusivo, l’altra la segnalazione delle parole potenzialmente inappropriate.
Dal punto di vista visivo, Google Docs sottolineerà in viola le frasi e le parole modificate in automatico. Selezionandole, l’utente potrà vedere una spiegazione del suggerimento e decidere se accettarlo o meno. Le nuove funzioni saranno attive di deafult, tuttavia sarà possibile modificarle (tutte o solo qualcuna) dall’apposito menù.
I suggerimenti relativi al tono e allo stile saranno presenti nelle versioni “Business Standard, Business Plus, Enterprise Standard, Enterprise Plus ed Education Plus” del servizio. Quelli legati alle parole da evitare, invece, saranno disponibili per chi è abbonato ai “pacchetti” “Business Standard, Business Plus, Enterprise Standard, Enterprise Plus, Education Fundamentals, Education Standard, Education Plus e Teaching and Learning Up”. Chi usa le versioni più basilari del servizio non vedrà alcuna differenza rispetto a ora. È comunque possibile “sbloccare” queste funzioni affidandosi ad app di terze parti come Grammarly.