Google Arts & Culture porta la Scala di Milano nelle case degli italiani

Grazie a Google, la Scala di Milano arriva nelle case di tutti gli italiani. Il colosso di Mountain View e il prestigioso teatro hanno unito le forze per portare sull’applicazione Google Arts & Culture un enorme archivio storico, contenente 240mila foto, 1.200 immagini provenienti dal Museo Teatrale e 16mila documenti musicali. Grazie a Street View gli utenti possono anche fare un tour virtuale della Scala, salire sul Palco Reale e osservare ogni dettaglio dei costumi di scena tramite la tecnologia di Art Camera. Inoltre, l’app consente di guardare sul proprio dispositivo preferito la prima performance della Scala eseguita da remoto da 92 artisti provenienti da 5 Paesi: si tratta un concertato dal “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi.

La collaborazione tra Google e la Scala

Il nuovo progetto è stato presentato dal sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer, in collegamento da Vienna, nel corso di una conferenza stampa online a cui hanno preso parte anche Amit Sood, Director Google Art & Culture; Luisella Mazza, Head of Global Google Art & Culture e Filippo del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano. “Questi lavori che si fanno con la tecnologia per avvicinare tutti quelli che amano l’opera sono importanti”, ha dichiarato Meyer. “Questo progetto meraviglioso è pericoloso solo per un punto: si possono passare le notti a navigare ed è un grande piacere. Anch’io ho imparato tante cose che non sapevo sulla Scala. È un modo per crearsi una nuova cultura molto divertente e molto bello. Aggiunge aspetti che altrimenti non avremmo a disposizione”, ha aggiunto.

La storia del teatro

Il sovrintendente del Teatro alla Scala ha chiarito che i lavori per riportare gli spettacoli sul palcoscenico, quando sarà possibile, proseguono giorno dopo giorno. Ma anche quando tutto tornerà alla normalità, l’app sarà sempre a disposizione degli utenti interessati a scoprire la storia della Scala, vagare virtualmente per i suoi corridoi e ammirare le scenografie realizzate da De Chirico, le foto che ritraggono Gae Aulenti al lavoro con Ronconi e le pagine di una rara edizione manoscritta dello spartito di Turandot. Il progetto è iniziato due anni fa e in questo periodo sono state raccolte 42 storie che raccontano il passato del prestigioso teatro milanese. “È chiaro che questo progetto andrà avanti per molti anni. Ci sono già tante storie e se ne aggiungeranno altre”, ha dichiarato Meyer.

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