Facebook contro il WSJ: “Instagram non è tossico per i giovani”

A due settimane di distanza dall’inchiesta del Wall Street Journal sugli effetti negativi di Instagram sugli adolescenti, Facebook ha cercato di difendere l’immagine del suo social media. Pratiti Raychoudhury, Head of Research del colosso, ha scritto su Newsroom che il quotidiano internazionale non ha interpretato in modo accurato i dati di cui è entrato in possesso.

La replica di Facebook

Basandosi su alcuni documenti interni di Facebook, il Wall Street Journal ha realizzato un articolo riguardante gli effetti negativi sui più giovani. L’indagine, in particolare, ha evidenziato che i fruitori del social tendono a sperimentare ansia, depressione e difficoltà ad accettare il proprio corpo. Ciò è vero soprattutto per le ragazze. Secondo il WSJ, Facebook sarebbe ben consapevole di questi effetti dannosi e avrebbe fatto poco o nulla per contrastarli.

Nella sua replica, Raychoudhury ha ignorato molti dei problemi evidenziati nell’inchiesta, tra cui il fatto che molti giovani si ritengano dipendenti da Instagram. Si è impegnata, invece, a sminuire gli studi su cui il quotidiano ha basato le proprie tesi, evidenziando come uno di essi fosse stato realizzato su un campione di appena 40 utenti. Un numero irrisorio confrontato con il miliardo di fruitori della piattaforma. “Abbiamo condotto quel piccolo studio per sondare le percezioni più negative dei giovani nei confronti di Instagram”, ha spiegato.

Instagram peggiora le percezione del proprio corpo?

Raychoudhury ha criticato la scelta del WSJ di citare l’affermazione “peggioriamo la percezione del proprio corpo di una ragazza su tre”. La donna ha sottolineato che quello è solo uno dei dodici possibili problemi a cui le adolescenti possono andare incontro utilizzando Instagram. “Rispetto alle altre 11 possibilità su cui ci siamo concentrati, la percezione del proprio corpo è l’unico aspetto su cui le partecipanti hanno evidenziato un impatto negativo di Instagram”, ha specificato. Facebook non ha in alcun modo reso disponibili i dati citati dal Wall Street Journal, rendendo impossibile verificare quale sia la verità.

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