La realtà aumentata è un settore sul quale Facebook sembra intenzionato a puntare parecchio. Al momento, il colosso di Menlo Park è al lavoro su degli occhiali smart in collaborazione con Ray-Ban, che potranno registrare e condividere delle immagini. Si tratta però solo di un primo passo verso un futuro in cui questi accessori saranno molto più potenti e versatili. Facebook, infatti, è alle prese con un progetto di ricerca a dir poco ambizioso: dare vita a dei sistemi di intelligenza artificiale in grado di analizzare e registrare tutto ciò che vedono gli utenti, così da poterli aiutare. Se il progetto andrà a buon fine, l’IA potrà essere integrata negli occhiali a realtà aumentata per svolgere vari compiti. Per esempio potrà “ricordare chi ha detto cosa” o “aiutare a trovare le chiavi della macchina”.
Parlando con The Verge, la ricercatrice di Facebook Kristen Grauman ha spiegato che l’azienda si sta concentrando molto sulla realtà aumentata e sulle sue applicazioni. Le attuali ricerche sull’Intelligenza artificiale puntano proprio in questa direzione. Com’è comprensibile, tali progetti potrebbero avere un impatto notevole sulla privacy. Già ora vari esperti sono preoccupati per le possibili conseguenze legate all’uso degli occhiali smart di Facebook. La situazione sembra destinata a peggiorare man mano che le capacità di questi accessori diventeranno sempre più estese.
Il nome del progetto di ricerca di Facebook è Ego4D e si riferisce all’analisi dei video realizzati in prima persona. Per portarlo avanti, i ricercatori si stanno basando su un ampio database composto da filmati girati tramite GoPro e occhiali a realtà aumentata da 855 partecipanti affiliati a 13 università sparse per il mondo. Sono stati proprio gli atenei a raccogliere i dati e a tutelare la privacy di tutte le persone registrare (oscurando i volti e rimuovendo ogni altra forma di identificazione). Inoltre, Facebook ha chiesto a vari ricercatori di provare a risolvere diversi compiti utilizzando l’IA. Alla fine di questo percorso, l’Intelligenza artificiale dovrebbe diventare in grado di aiutare gli utenti, correggendo i loro errori (“Aspetta, hai già aggiunto il sale a questa ricetta”), ricordando chi ha detto cosa o insegnando a compiere delle azioni (suonare la batteria, per esempio).
Secondo Facebook, un giorno i sistemi “allenati” con Ego4D potranno essere usati non solo nelle fotocamere indossabili, ma anche nei robot pensati per aiutare le persone.
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