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TECNOLOGIA

Perché Facebook dice addio al sistema di riconoscimento facciale

Facebook dice addio al sistema di riconoscimento facciale introdotto nel dicembre 2010 in grado di identificare e taggare automaticamente gli utenti. Oltre 1 miliardo di impronte facciali saranno cancellate nelle prossime settimane. Lo annuncia Meta, la società conosciuta come Facebook, al centro di una serie di polemiche relative a privacy e gestione dei dati, dopo il rilascio di decine di migliaia di documenti interni da parte dell’ex dipendente, Frances Haugen.

Facebook cancella 1 miliardo di impronte facciali

Quando Facebook introdusse la funzione di riconoscimento facciale nel dicembre 2010, vi aderirono migliaia di utenti. Attualmente, sono circa 1 miliardo le persone che hanno accettato il riconoscimento facciale, dunque un terzo degli utenti totali. Lo sottolinea il vicepresidente dell’intelligenza artificiale di Meta, Jerome Pesenti. Le impronte facciali saranno definitivamente cancellate nelle prossime settimane.

Riconoscimento facciale, come funziona

Quindi l’azienda è davvero preoccupata per la privacy delle persone o è solo una mossa di marketing? In che modo Facebook utilizzava la tecnologia di riconoscimento facciale? Quando le persone hanno acconsentito all’uso del riconoscimento facciale, Facebook ha scansionato una “impronta facciale” dell’utente. Il social network ha dunque utilizzato l’impronta per trovare foto e video sulla piattaforma e ha suggerito di taggarli. La funzione ha contribuito anche a identificare falsi profili e ha favorito l’accessibilità alle persone con disabilità visive.

Perché Facebook dice addio alle impronte facciali

Perché allora perché fermare tutto questo? Mentre la tecnologia di riconoscimento facciale è un potente strumento per verificare l’identità, essa ha bisogno di forti controlli sulla privacy e sulla trasparenza per consentire alle persone di limitare il modo in cui vengono utilizzati i loro volti. Lo ha affermato Pesenti, sottolineando che c’erano “molte preoccupazioni” sul ruolo della tecnologia di riconoscimento facciale nella società.  “In mezzo a questa incertezza, riteniamo che sia appropriato limitare l’uso del faceprint a una serie ristretta di casi“, ha continuato Pesenti. Il riconoscimento facciale è più prezioso quando si opera solo sul dispositivo di una persona, ad esempio per sbloccare gli iPhone, piuttosto che comunicare con un server esterno, sostiene il vicepresidente.

Cosa accadrà alle foto taggate in precedenza

Un portavoce di Facebook ha affermato che non ci saranno modifiche alle foto o ai video taggati esistenti. Semplicemente non comparirà più il suggerimento di tag in futuro. Dunque, le persone saranno ancora in grado di aggiungere testo e tag a foto e video, ma Facebook non li suggerirà automaticamente e le impronte facciali saranno cancellate definitivamente.  C’è dunque forse stata una violazione dei dati o la vendita di informazioni sul faceprint? Facebook ha precedentemente affermato che l’unica persona che poteva accedere al faceprint era l’utente dell’account. Un portavoce ha confermato che non c’è mai stato nessun altro accesso alle informazioni del faceprint.

 

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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