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TECNOLOGIA

Cosa sono le armi nucleari tattiche e gli effetti

Scopri cosa sono le armi nucleari tattiche, come funzionano e quali sono i loro effetti in caso di utilizzo

La tensione intorno alla guerra tra Russia e Ucraina continua a crescere, con timori che l’escalation possa coinvolgere l’uso di armi nucleari. La Russia ha recentemente trasferito armi nucleari tattiche in Bielorussia e ha condotto esercitazioni con testate di questo tipo vicino ai confini ucraini.

Il presidente Vladimir Putin ha inoltre annunciato modifiche alla dottrina nucleare di Mosca, prevedendo l’uso di armi nucleari in caso di attacco al territorio russo, anche se perpetrato da una potenza non nucleare supportata da uno Stato che invece ne possiede.

Cosa sono le armi nucleari tattiche e come funzionano?

Le armi nucleari si dividono in due categorie principali: armi nucleari tattiche e armi nucleari strategiche. Le prime sono ordigni di bassa intensità, progettati per colpire obiettivi specifici, come un bunker o una diga. Non hanno un potere distruttivo su vasta scala come le armi strategiche, ma possono essere facilmente trasportate e utilizzate direttamente dalle truppe sul campo, senza bisogno di mezzi aerei.

Cosa sono le armi nucleari tattiche e gli effetti – Unsplash @Museums Victoria – Newsby.it

 

Le armi nucleari strategiche, invece, hanno una potenza e un raggio d’azione molto più ampi, essendo progettate per distruggere grandi aree o città intere.

Secondo stime riportate dall’Iriad Review, la Russia dispone di circa 1.900 armi nucleari tattiche, mentre gli Stati Uniti ne possiedono circa 230. Questo squilibrio sottolinea la posizione dominante della Russia nel possesso di questo tipo di armamenti, accrescendo le preoccupazioni per una possibile escalation nucleare.

Le differenze tra armi nucleari tattiche e strategiche sono significative. Le armi tattiche hanno una potenza che varia da 0,1 a 50 kilotoni, mentre quelle strategiche vanno da 100 a 1.000 kilotoni. Il raggio d’azione da terra delle armi tattiche è di circa 500 chilometri, mentre quello delle armi strategiche può raggiungere i 5.500 chilometri. Il potenziale distruttivo delle tattiche copre un’area di circa 59 chilometri quadrati, mentre le armi strategiche possono distruggere oltre 1.230 chilometri quadrati. Il fallout, ovvero la nube tossica generata dall’esplosione nucleare, è altrettanto devastante: le armi tattiche creano un fallout che colpisce 2.800 chilometri quadrati, mentre quello delle strategiche può coprire fino a 33.910 chilometri quadrati.

Le armi nucleari tattiche, come accennato, sono utilizzate per colpire obiettivi specifici sul campo, grazie alla loro gittata limitata e al potenziale distruttivo ridotto rispetto alle armi strategiche. Tuttavia, Vladimir Putin ha dichiarato recentemente che la Russia difenderà i nuovi territori con “ogni mezzo a disposizione”, facendo crescere la preoccupazione in Occidente. Nonostante l’intelligence occidentale consideri improbabile un attacco nucleare russo all’Ucraina, questo scenario non può essere escluso completamente.

Per comprendere meglio le possibili conseguenze di un attacco nucleare tattico, il sito Nukemap permette di simulare l’effetto di una bomba nucleare. Supponendo un’esplosione di 50 kilotoni con impatto sul Colosseo a Roma, i risultati sono spaventosi. Oltre 109.000 persone perderebbero la vita, e più di 256.000 sarebbero i feriti. I danni minori, come vetri rotti e piccoli danneggiamenti, si estenderebbero fino alla Città del Vaticano. Nella zona dell’impatto, ci sarebbero ustioni di terzo grado, seguite da distruzione moderata e totale. Inoltre, un’esplosione nucleare creerebbe una nube tossica che, trasportata dai venti, potrebbe contaminare vaste aree. Nella simulazione da Roma, un vento diretto a Nord-Est porterebbe la nube tossica su gran parte dell’Italia centrale fino al mare.

Secondo le stime della Federation of American Scientists, la Russia possiede un arsenale nucleare di circa 5.977 testate nucleari, comprese sia quelle tattiche che strategiche. Questo la rende la nazione con il maggior numero di testate al mondo, superando di gran lunga tutte le riserve nucleari della NATO messe insieme. Di queste, almeno 1.588 testate sarebbero già pronte all’uso, montate su basi di lancio da terra, lanciamissili sottomarini e caccia.

Per comprendere il potenziale distruttivo delle armi nucleari, basta ricordare le devastanti conseguenze delle bombe sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Le bombe, chiamate rispettivamente Little Boy e Fat Man, sono entrate tragicamente nella storia. Little Boy, una bomba all’uranio arricchito, fu sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945, provocando circa 140.000 morti. Fat Man, una bomba al plutonio, fu sganciata su Nagasaki il 9 agosto 1945, causando 70.000 morti. Queste bombe, nonostante la loro relativamente bassa potenza (15 kilotoni per Little Boy e 25 kilotoni per Fat Man), mostrarono al mondo l’incredibile devastazione che può essere causata da un’esplosione nucleare.

Conclusioni

Le crescenti tensioni tra Russia e Ucraina, unite alle minacce di utilizzo di armi nucleari tattiche, hanno portato a un aumento della preoccupazione globale. Sebbene un attacco nucleare sia considerato improbabile, il rischio non può essere del tutto ignorato, soprattutto considerando l’arsenale nucleare di cui la Russia dispone. Le differenze tra le armi nucleari tattiche e strategiche sono significative, ma entrambe rappresentano una minaccia devastante per la sicurezza globale. La storia di Hiroshima e Nagasaki ci ricorda che le conseguenze di un attacco nucleare sono catastrofiche e durature.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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