In questi tempi di pandemia, la videochiamata è diventata un mezzo molto usato per le riunioni degli smart worker, per le lezioni della didattica digitale o semplicemente per “incontrarsi” con gli amici.
Tra i vari sistemi utilizzati, probabilmente quello che sta riscuotendo maggior successo è Zoom: la piattaforma che permette, anche nei piani base gratuiti, di connettersi fino a 100 partecipanti per un tempo massimo di 40 minuti, con la possibilità anche di condividere gli schermi. Con queste condizioni è dunque comprensibile perchè sia così conosciuto in questi giorni.
Non tutti sanno che, proprio nella scorsa estata, Zoom ha dovuto affrontare una serie di questioni legate alla privacy e alla sicurezza.
Di recente sono stati scoperti due nuovi bug che consentono agli hacker di assumere il controllo dei Mac, inclusi webcam, microfono, fino al completo sistema.
In un recente articolo di TechCrunch vengono riferiti nuovi difetti, non trascurabili, scoperti dall’ex hacker della NSA, Patrick Wardle , ora principale ricercatore di sicurezza presso Jamf, Wardle descrive nel dettaglio la sua scoperta sul suo blog Objective-See, partendo dalla vecchie problematiche di privacy e sicurezza e arrivando alla scoperta dei nuovi bug che rendono relativamente facile a un hacker ottenere il completo controllo di un macOS tramite Zoom.
Attualmente Zoom ancora non ha risposto alla richiesta di commenti di TechCrunch ma è urgente una soluzione, considerando il numero elevato di utenti.