Gli attacchi hacker sono una preoccupazione reale per la stragrande maggioranza dei cittadini americani. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dal Pearson Institute in collaborazione con l’Associated Press – Norc Center for Public Affairs Research.
I risultati dello studio rivelano che circa nove cittadini Usa su dieci sono quantomeno preoccupati da potenziali cyber-minacce verso i propri dispositivi digitali. La preoccupazione maggiore riguarda il rischio che circolino informazioni personali o dati sensibili provenienti da istituti finanziari e agenzie governative.
I due terzi degli intervistati affermano di essere molto preoccupati da queste minacce. Dal sondaggio emerge poi che all’incirca tre americani su quattro pensano che i governi cinese e russo rappresentino le principali minacce per la sicurezza informatica degli Usa.
Anche il governo iraniano e altri enti non governativi rappresentano una fonte di preoccupazione per almeno il 50% degli intervistati. La rivelazione cristallizza dunque un crescente livello di timore nel pieno delle campagne di cyber-spionaggio e di attacchi ransomware contro le aziende statunitensi che si protraggono dallo scorso anno.
Situazione che – scrive l’Ap – potrebbe ora portare l’Amministrazione Biden e i parlamentari Usa a studiare delle nuove norme in materia di cybersecurity. In particolare chiedendo alle aziende Usa più importanti sul piano strategico di investire sulla propria difesa informatica.
La gravità del problema, peraltro, è condivisa anche sul piano politico, sia dai democratici sia dai repubblicani. E la discussione potrebbe allargarsi anche al settore pubblico, non soltanto a quello privato. Lo dimostra la fuga in avanti di New York, dove nei mesi scorsi è nato il primo centro anti attacchi informatici degli Usa.
Come detto, gli americani tendono a puntare il dito principalmente contro organizzazioni di hacker russi o di Paesi alleati con la Russia. Secondo il 79% dei dem e il 70% dei rappresentanti del GOP, infatti, il governo di Mosca rappresenta la minaccia principale.
Tanto che Washington nei mesi scorsi ha accusato gli 007 russi di alcuni attacchi hacker contro agenzie governative statunitensi. Anche la Cina, comunque, ha dimostrato di essere particolarmente attiva su questo fronte.
Ne è un esempio il cyberattacco ai server e-mail di Microsoft Exchange che a luglio ha portato il governo Usa ad accusare ufficialmente Pechino. Nella maggior parte dei casi si tratta di attacchi ransomware, finalizzati cioè a ottenere un riscatto. Finora, sia la Cina sia la Russia hanno però respinto ogni accusa di un coinvolgimento.
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