Tokyo 2020, l’Italia celebra i suoi
eroi olimpici dal Giappone a Roma

Una lunga onda azzurra, che parte dal Giappone e arriva fino a Roma abbracciando tutti gli italiani del mondo. I festeggiamenti e la gioia immensa per le tante medaglie che l’Italia sta raccogliendo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 proseguono senza sosta. E tra chi è rientrato in patria e chi ancora si trova nella terra del Sol Levante, il filo conduttore è sempre lo stesso. Felicità, orgoglio, riconoscenza.

Gli eroi dell’acqua di Tokyo 2020: Paltrinieri, Tita e Banti

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Tra chi è già rientrato a Roma ci sono i protagonisti del nuoto. Gregorio Paltrinieri è atterrato a Fiumicino, e con lui le sue due medaglie conquistate a Tokyo 2020 dopo due grandi prestazioni negli 800 metri in vasca e nella 10 km in acque libere. Stanco, ma felice, il giovane non si è tirato indietro e si è lasciato andare tra selfie e abbracci. “Non mi aspettavo di tornare con due medaglie – ha raccontato ai cronisti –. Ora mi riposerò e poi mi dedicherò alle prossime gare, come quelle che si terranno a Roma“. Ad accoglierlo nella Capitale c’erano i colleghi delle Fiamme Oro, gli amici e tantissimi tifosi.

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Anche i due neo campioni olimpici della vela a Tokyo 2020 sono atterrati in serata a Fiumicino. Ad accoglierli amici e tifosi, che non hanno perso tempo per stringerli tra le loro braccia. Ruggero Tita e Caterina Banti sono arrivati a Roma con al collo la medaglia d’oro. “Questa non è stata vinta a Tokyo, ma nel corso di cinque anni di duro lavoro“, hanno dichiarato ai cronisti. Uno sport che richiede grande feeling e che molte volte porta a litigi. “Nel corso di questi anni molte volte abbiamo litigato, ma è servito per raggiungere l’obiettivo“, hanno concluso.

I segreti dietro gli ori di Palmisano e Busà

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Racconta invece dal Giappone la sua grande gioia Antonella Palmisano, medaglia d’oro nella marcia di 20 km femminile a Tokyo 2020. “I risultati di Tamberi e Jacobs mi hanno caricato. E poi anche quello di Stano, con cui mi alleno insieme. È la nostra Olimpiade, la sognavo da cinque anni ormai. Nella notte ho sognato la mia gara così come l’ho fatta oggi, e ho sognato di prendere l’oro. Così svegliata stamattina mi sono detta: dopo averlo sognato devo anche farlo“, ha rivelato.

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Vincere a Tokyo, in Giappone, sicuramente dà un’importanza in più. Un po’ mi sento predestinato, per il karate ho dato tutto: ho trascurato famiglia, amici e persone ma questa medaglia è bellissima. Festeggiare? Lo farò con tutti quelli che conosco, ad Avola deve essere come se l’Italia avesse vinto gli Europei“. Così infine Luigi Busà, oro nel karate kumite -75 kg. Uno degli stupendi atleti che lo Stivale presenta, e che tutti gli italiani hanno imparato ad amare a Tokyo 2020.

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