Tamberi, la semplicità dell’uomo dietro il campione: qui il vero Gimbo

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È l’uomo del giorno, della settimana, e forse addirittura dell’anno insieme a Marcell Jacobs. Gianmarco Tamberi ha condiviso sul suo profilo Instagram la sua incredulità e immensa gioia nelle ore successive alla vittoria della medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Il neo campione olimpico, in macchina con il connazionale vincitore della finale dei 100 metri, di ritorno dall’Arena si chiede: “Ma è tutto vero?! Incredibile, pazzesco“. Poche ore prima, Tamberi aveva anche postato un video del simpatico risveglio con il collega e vincitore ex aequo della finale del salto in alto, Mutaz Barshim, durante quella che ha definito la “Colazione dei campioni“. E la storia che lo ha portato fino al trionfo di Tokyo 2020 è tutta da raccontare. Una storia che spiega meglio di qualsiasi altra cosa l’umanità di questo ragazzo. A cui, tutti coloro che lo conoscono, vogliono un gran bene ancor prima di riconoscerne lo sconfinato talento.

Quella rincorsa durata cinque anni

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Nella notte dei sogni di Tokyo 2020 si è infatti realizzato anche quello di Gianmarco Tamberi. È un oro olimpico, come dice tra un grido di gioia e l’altro il diretto interessato. Un successo in cui “ci sono tante cose“. Come la voglia di rivincita e la perseveranza dopo quanto successo nel 2016 prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, con la lesione al legamento deltoideo della caviglia sinistra.

Ridatemi il mio sogno. Addio Rio, addio mia Rio“, scrisse all’epoca Tamberi su Instagram. Ma quel gesso che gli fu applicato, e che Gimbo si è voluto portare fino a Tokyo 2020, divenne il simbolo della rinascita. “Vorrei urlarlo che tornerò più forte di prima, ma ora riesco solo a piangere“, aggiunse nel 2016. Oggi è stato ripagato, anche grazie all’amicizia con Mutaz Barshim, assieme al quale è salito sul gradino più alto del podio dell’Olimpiade. “Gimbo è uno dei miei migliori amici, in passato mi sono fatto male come lui. Dopo tre ore di gara, ci siamo guardati e non abbiamo avuto dubbi“, ha rivelato il qatariota. Nessuna ulteriore competizione, nessuno spareggio. Campioni olimpici, insieme. A dimostrazione che, oltre al talento, anche l’umanità premia.

Tamberi e la gioia dei piccoli momenti

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E cinque anni fa, Gimbo Tamberi non sapeva neppure se avrebbe potuto ancora competere ad alti livelli. A Tokyo 2020, invece, ha conquistato l’oro. Un autentico fuoriclasse, il marchigiano, che è tornato a saltare i 2.37: “Ho messo lo sport davanti. Non gioivo per i piccoli traguardi, perché volevo arrivare a questo giorno ed essere l’uomo più felice del mondo“, ha raccontato a Casa Italia.

E anche nelle immagini registrate dal Coni, spicca la semplicità dell’uomo Tamberi. Che, prima di vedere un filmato celebrativo della sua corsa fino all’impresa di Tokyo 2020, scherza con Jacobs. “Una sorpresa per noi? Davvero? Bello, tipo Grande Fratello!“, la sua genuina esclamazione mentre dà di gomito al compagno di impresa. E poi, al termine del video: “Pazzesco, grazie! Lo voglio, lo voglio rivedere 1.600 volte“. In poche parole: la gioia dei piccoli momenti. Anche questo è il segreto del campione olimpico di salto in alto. Un ragazzo che si sente riconoscente con chi ne sta celebrando l’impresa. Quando, in realtà, siamo tutti noi ad essergli riconoscenti.

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