Nuovo colpo di scena nella vicenda Superlega. Sulla scia di quanto stabilito dal Tribunale di Madrid, la Uefa ha revocato i procedimenti (già sospesi) contro Barcellona, Juventus e Real Madrid, gli ultimi tre club rimasti nel progetto calcistico. Lo ha annunciato la stessa Federcalcio europea in una nota, nella quale fa riferimento alla decisione della Corte d’Appello Uefa di dichiarare nullo il procedimento, come se “non fosse mai stato aperto”.
E ora cosa succede? Difficile avere certezze in un quadro così confuso. Si possono, però, abbozzare delle previsioni. Di certo la Uefa continuerà ad ostacolare il progetto della Superlega, essendo tuttora contraria. La decisione del governo del calcio continentale è infatti diretta conseguenza di quanto ordinato dalla giustizia spagnola. Se non avesse revocato i procedimenti, il presidente Uefa, Aleksander Ceferin, avrebbe rischiato un’incriminazione per disobbedienza all’autorità giudiziaria.
Una scelta obbligata, dunque. Ma che potrebbe non essere l’unica. L’ordinanza del Tribunale di Madrid sollecitava infatti la revoca delle sanzioni patteggiate dai nove club fuoriusciti dal progetto. E cioè: Inter, Milan, Atletico Madrid, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, United e Tottenham. A queste nove squadre potrebbe anche essere revocata la multa del 5% dei proventi dati dalla partecipazione a Champions ed Europa League.
Insomma, il progetto Superlega non è morto. Tanto che sulla homepage del sito web campeggiano ancora i loghi di tutte e dodici le squadre fondatrici. Come sottolinea Giovanni Albanese, la Uefa continuerà comunque ad ostacolare il progetto; ma “adesso Juventus, Barcellona e Real Madrid hanno più margine per rifarsi sugli altri nove club fondatori che son scappati via. Senza pagare la penale”.
Secondo Tuttosport, invece, la situazione rischia di rimanere in stallo. Juve, Barça e Real hanno infatti cercato di tendere la mano alla Federcalcio europea per dialogare sul progetto, ma le ultime uscite di Ceferin sono state sempre molto aggressive contro i tre club e in particolare il presidente bianconero, Andrea Agnelli. Dopo questi ultimi sviluppi, però, l’atteggiamento della Uefa potrebbe cambiare e diventare più collaborativo.
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