La Slovenia è ormai a tutti gli effetti una potenza del ciclismo mondiale. Coi suoi due soli milioni di abitanti, questo paese continua a fare il bello e il cattivo tempo nei grandi giri. Già, perché ieri ha preso il via dalla località basca di Irun anche la Vuelta di Spagna, e Primoz Roglic (voto 11, come i minuti che ha già di ritardo Chris Froome dalla vetta) si è già vestito di rosso. Tra i rivali, solo l’ecuadoregno Carapaz (voto 8) è stato in grado di arrivargli vicino. Per uno sloveno che è ripartito da dove aveva concluso in terra iberica, in Italia è stato Jan Tratnik (voto 10) della Bahrain ad arrivare a braccia alzate sull’arrivo della terra del prosciutto, a San Daniele del Friuli. E lo ha fatto con un numero di puro testosterone: regolato nel finale l’australiano O’Connor (voto 8). A seguire un ritrovato Enrico Battaglin (8 pure per lui), che ha dovuto sottostare agli ordini di scuderia in casa Bahrain.
Era una tappa di riscaldamento prima delle Alpi, quella friulana. E Joao Almeida (voto 14, come i giorni in rosa) ha voluto dare un’altra rasoiata sui polpacci degli avversari nel finale di ieri. Segnale agli altri o a sé stesso, dopo la lingua a terra di Piancavallo? Difficile a dirsi. Il ragazzo ha temperamento e cazzimma da vendere, e sicuramente sarà protagonista fino all’ultimo giorno. Venderà cara la pelle nei confronti della Sunweb, la squadra padrona della corsa, nella quale però il “canguro” Jai Hindley (voto 9) pare averne assai di più del capitano Wilco Kelderman (voto 6- ieri). L’olandesone è parso più affaticato rispetto ai giorni scorsi: oggi sapremo tutta la verità. Resta comunque il designato naturale alla rosa finale.
Attenzione attenzione: si è rivisto pure Vincenzo Nibali (voto 8). Le doti di recupero del messinese sono sempre state sensazionali: che il giorno di recupero gli abbia fatto bene? Ieri la sua gamba brillante, palesata con un bello scattino, avrà impaurito molti. In quest’ultima settimana, qualora ai big dovesse arrivare la classica cotta, il vecchio Squalo può tornare a mordere. Lui sa come si affrontano le salitone alpine, si conosce, ed è ancora lì a battagliare. Menzione speciale di giornata a Giovanni Visconti (voto 9). Il veterano siciliano non ha perso la voglia di battagliare ai Gpm per la maglia blu: sarebbe bello vederlo leader degli scalatori a Milano. Premio iella dell’anno invece al velocista colombiano Fernando Gaviria (in bocca al lupo): il suo è stato l’unico tampone positivo al Covid-19 in gruppo, nel giorno di riposo. E’ la seconda positività per lui in questo 2020: lo rivedremo in gara nel 2021.
Oggi arrivo a Madonna di Campiglio, località tra le più note di tutte le Alpi, che purtroppo associata al ciclismo rievoca quel nefasto 5 giugno 1999, quando Pantani fu costretto a mollare la maglia rosa e un Giro già vinto. Da lì partì il calvario che tutti sappiamo. Domani sarà invece una giornata di festa, e soprattutto sarà il primo redde rationem tra i migliori della graduatoria. Certo, difficile che la corsa si accenda sulla Valbona e sul Bondone, salite dure ma entrambe lontane dal traguardo. Probabilmente i big si muoveranno solo sulla salita finale, che però non è delle più terrificanti. Potrebbero muoversi un Fulgsang, ma anche un Almeida potrà dire la sua. Sarà spettacolo, questo è certo.
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