Cronaca di un tripudio annunciato. Il primo atto del Giro d’Italia 2020 aspettava Filippo Ganna (voto 105, come i chilometri orari raggiunti ieri in discesa), e nell’arrivo a Palermo il piemontese ha disintegrato la concorrenza. Un missile iridato ha infiammato il ventoso pomeriggio siciliano: vedere questo ragazzo in posizione aerodinamica sulla sua avveniristica ed esosissima bici da crono è un piacere per le pupille.
In otto giorni, trionfo mondiale e maglia rosa: in un ciclismo italiano che vive una cronica siccità di volti capaci di affermarsi, questo passistone ventiquattrenne è una manna dal cielo. Il suo fisico, che pare scolpito da Prassitele, è la fibra alla quale un intero movimento ora si aggrappa. Terrà la maglia qualche giorno, poi andrà a fare la locomotiva in pianura del treno del Team Ineos.
Già, il Team Ineos: se Ganna è in rosa, appare altrettanto roseo il futuro prossimo del capo-spedizione Geraint Thomas (voto 10). Il gallese, che già alla vigilia partiva coi galloni di favorito per la vittoria al Giro d’Italia, ha scavato già un solco non indifferente tra sé e gli altri aspiranti. Ha uno squadrone rodato, sa gestirsi, e ha tanti chilometri a cronometro da sfruttare: la giornata di ieri ha irrobustito ancora di più le sue certezze.
Tra i big ha tenuto botta solo l’altro dominus britannico Simon Yates (voto 8): considerata la sua allergia alle prove contro il tempo, 49 secondi da Ganna sono una performance di lusso. Va detto: i due alfieri d’Oltremanica hanno beneficiato di vento favorevole, ma intanto la classifica è li con un sorriso a trentadue denti nei loro confronti.
Malino Vincenzo Nibali (voto 5): va bene che ormai ci ha abituato a partenze con le ridotte, e d’accordo che gli è toccato vento sfavorevole, ma cedere subito oltre un minuto a Thomas è già una scoppola non da poco. Qualcosa in più era auspicabile: l’impressione è che stavolta non potrà aspettare la terza settimana, nella quale di solito si esalta, per accendere la miccia.
Stessa filippica, con maggiori aggravanti, per il danese Jakob Fulgsang (voto 3): per il capitano dell’Astana peggio non poteva andare alla prima al Giro d’Italia. Tempo da tregenda a 1’47” dal vincitore, e Miguel Angel Lopez (senza voto) già out come gregario di lusso dopo il terribile schianto sulle transenne. Ora per il vincitore del Lombardia parte un Giro di rincorsa, senza contare che il russo Vlasov (voto 8), suo giovane compagno di squadra, è andato molto meglio di lui. E magari cova l’ambizione di sfilargli la fascia da capitano.
Partenza moscia al Giro d’Italia anche per Steven Kruijswijk (voto 4). L’olandese ha avuto un 2020 sin qui accidentato, ma ieri si è tenuto sulla falsariga di Fulgsang: se in salita è uno difficile da staccare, è altresì insolito vederlo fare il vuoto. Considerando che le Alpi con il maltempo sono un’incognita, anche lui dovrà muoversi molto prima. Disastro per Rafal Majka (voto 2), che tra i big è quello che ieri ha preso la legnata più violenta. Lui però ha il dna dell’attaccante puro, e già sull’Etna può aprire le danze.
Oggi intanto arrivo da grande classica in quel di Agrigento. Si aspettano tutti Matthews, ma occhio alla vecchia volpe Sagan (voto 6,5 a entrambi ieri). E soprattutto, massima attenzione a eventuali ventagli: con questo vento, il rischio imboscate è altissimo.
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