Fosse ancora tra noi, in questo stralunato e drammatico 2020, Marco Pantani avrebbe cinquant’anni esatti. Basta vedere le strade del Giro ancora oggi, per captare ancora l’amore incessante che c’è nei suoi confronti tra scritte sull’asfalto, bandane ricordo, striscioni e cimeli vari. A 16 anni dalla sua morte disgraziata, quell’amore stride col tourbillon di inchieste giudiziarie, ricostruzioni, voci e testimonianze più o meno attendibili sulla reale fine di Marco Pantani in quel mestissimo residence riminese.
Oggi, con un percorso bello e scoppiettante, il Giro d’Italia va a rendergli omaggio lì dove Pantani riposa, nella sua Cesenatico. Un giorno di tregua di fronte a ogni interrogativo sulla sua dolorosa scomparsa, per lasciar sprigionare ancora proprio quell’amore che migliaia e migliaia di appassionati ancora nutrono nei suoi confronti.
Andando invece a ieri, l’arrivo di Rimini ha sancito ancora una volta lo strapotere del transalpino Arnaud Démare (voto 10) negli sprint di gruppo. L’uomo in ciclamino, guidato con maestria da un encomiabile Jacopo Guarnieri (10 pure a lui), ha centrato il poker senza colpo ferire: straripante davvero. Nulla da fare ancora una volta per Peter Sagan (voto 9), che ieri ha conquistato la sua 32esima seconda piazza nei grandi giri (anche questo è un record).
Notte fonda invece per Elia Viviani (ingiudicabile quest’anno), finito a terra anche a causa di una manovra un po’ azzardata di una moto al seguito della corsa. Al veronese quest’anno non ne è andata dritta una. Va detto però che da quando veste la maglia Cofidis, la gamba buona non l’ha mai avuta. I francesi dovrebbero valutare se lanciare Simone Consonni (voto 7), che al contrario pare assai più brillante. Non brilla affatto invece il colombiano Gaviria (voto 3), altra grande pedivella veloce del gruppo, che però quest’anno non è ancora riuscito a fare uno sprint decente.
Ed eccoci a oggi. Tappa nervosa, che in apparenza dovrebbe sconquassare poco la classifica, non fosse però per l’incognita legata al meteo. Nel finale di tappa potrebbe arrivare la pioggia in Romagna, e in quel caso lo scenario è destinato a cambiare, non tanto per la salita decisiva, quanto per la discesa. Di certo la maglia rosa Joao Almeida (voto 8) ha tutto l’interesse a lasciare andare via una fuga.
Nel frattempo, inizia il tifo spasmodico di tutta la carovana rosa per l’innalzamento delle temperature nel week-end. Senza di esso, la settimana di scorribande sulle Alpi si preannuncia un calvario organizzativo.
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