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Un tavolo di confronto tra le Federazioni, i vertici di Sport e Salute e la sottosegretaria con delega allo Sport, Valentina Vezzali, con tema principale legato ai contributi annuali da assegnare alle realtà affiliate al Coni, ma non solo. Il presidente della Federbasket, ed ex presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha posto infatti l’accento sull’aumento della capienza massima nei palazzetti, come da lui stesso confermato a margine dell’incontro di giovedì.
“Lo so che prima o dopo arriverà il 100% di capienza dei palazzetti – ha detto Petrucci -. Con il 60% è stato fatto un passo in avanti ma non può bastare. Queste non sono concessioni, ma nostri diritti. Perché in Spagna si può entrare alla massima capienza e in Italia no? Meritiamo lo stesso trattamento degli altri Paesi europei”.
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Sul dema della spartizione dei contributi del Comitato Olimpico Nazionale, Petrucci ha poi dichiarato: “Dovrebbe essere il Coni in Consiglio nazionale a decidere i contributi. La legge è questa e la rispetto, ma dico il mio punto di vista. Non ci sarebbe niente di male se Coni e Sport e Salute si dividessero i due compiti”.
“L’impostazione – ha aggiunto il numero uno della Fip – è che la parte sportiva la dovrebbe decidere il Coni, e la parte del funzionamento, Sport e Salute. Il presupposto non funziona, così come ci devono essere criteri obiettivi uguali per tutti”.
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Non era a Roma ma a Firenze, per un impegno istituzionale nella Biblioteca delle Oblate assieme al governatore della Toscana Eugenio Giani, il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il numero uno dello sport italiano è comunque intervenuto, a margine dell’evento, proprio sul tema della capienza degli impianti sportivi.
“La luce in fondo al tunnel si vede sempre più – ha affermato Malagò –. Si è fatto un lavoro straordinario contro il Covid, si sta ripartendo. Ora dobbiamo continuare a discutere del 100% della capienza e dei problemi dello sport indoor”.
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Tornando a Roma, a margine dell’incontro tra Federazioni, Sport e Salute e sottosegretario Vezzali si è anche parlato di un tema ‘caldo’, a livello sportivo, negli ultimi giorni, lo sfogo di Federica Cesarini e Valentina Rodini, campionesse di canottaggio e vincitrici della medaglia d’oro a Tokyo 2020. Le due atlete, nello specifico, avevano denunciato l’ “invisibilità”, soprattutto a livello di sponsor, del loro sport fuori dal contesto olimpico.
A commentare le loro parole ci ha pensato Giuseppe Abbagnale, che oltre ad essere un volto storico dello sport italiano è anche il presidente della Federcanottaggio. “Le ragazze hanno posto in essere un problema latente – ha dichiarato -. È stato uno sfogo forse troppo di impatto, ma non abbiamo alcun contrasto con loro. Abbiamo un problema di visibilità dello sport che andrebbe affrontato”.
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Attraverso una storia Instagram, poi, è stata la stessa Federica Cesarini a spiegare le sue parole. “È stato uno sfogo scritto di getto dopo l’ennesimo episodio per me deludente – ha detto ai suoi follower -. Tutto questo però mi ha fatto molto riflettere. Per noi che pratichiamo sport ‘minori’ non basta vincere la medaglia d’oro. Bisogna cercare tutti insieme di creare un movimento che ci faccia conoscere anche fuori dalle gare”.
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