Rui Patricio alla Roma: continua la tradizione dei portieri stranieri

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È atterrato alle 11.30 a Fiumicino il nuovo portiere della Roma, Rui Patricio. Il 33enne portoghese, reduce da Euro 2020 con la sua nazionale, arriva dal Wolverhampton. È il primo acquisto di José Mourinho dell’era giallorossa.

Chi è Rui Patricio, nuovo portiere giallorosso

Nato a Leiria il 15 febbraio 1988, Rui Patricio è un veterano della nazionale del Portogallo, di cui indossa la casacca dal 2010 (ne è titolare dal 2011). Per dodici lunghe stagioni allo Sporting Clube, della squadra di Lisbona è divenuto un simbolo prima di trasferirsi in Premier League, al Wolverhampton. Curiosa la sua scelta del numero di maglia, anomalo per un portiere: l’11. Si tratta di una dedica al suo predecessore Ikeme, costretto al ritiro per curarsi dalla leucemia.

Immediatamente titolare con i Wolves, si è negli anni rivelato uno dei migliori portieri del campionato inglese. Nell’estate 2019 divenne uno degli incubi del Torino, che prese parte ai preliminari di Europa League e fu eliminato anche a causa dei suoi provvidenziali interventi. Rui Patricio lascia l’Inghilterra dopo 127 presenze complessive, con 151 reti subite.

Un simbolo del Portogallo e la tradizione della Roma

Molto importante il suo contributo al Portogallo, divenuto una delle selezioni più temute a livello continentale e mondiale proprio negli anni in cui era lui a difenderne i pali. In tal senso il picco di Rui Patricio resta Euro 2016, competizione di cui fu inserito nella formazione ideale. I lusitani vinsero il trofeo battendo in finale la Francia, e una sua decisiva parata su Griezmann è stata addirittura immortalata in una statua.

Rui Patricio è l’ultimo di una lunga serie di portieri stranieri che hanno caratterizzato la storia recente della Roma. Primo in ordine di tempo resta Michael Konsel, giunto nella Capitale nel 1997 e molto amato dalla tifoseria giallorossa. Nel corso degli anni si sono quindi susseguiti i vari Doni, Julio Sergio, Artur, Lobont, Stekelenburg, Goicoechea, Skorupski, Szczesny, Alisson, Olsen, Pau Lopez e Fuzato. E se alcuni, a partire da Alisson, hanno scritto la storia del club, altri rappresentano ancora oggi un vero e proprio incubo nel ricordo dei tifosi.

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