Carlo Pernat come al solito non le manda a dire, e da Aragon, dove questo pazzo Motomondiale condizionato dal Covid è atterrato, condanna il protocollo sposato dalle autorità spagnole e dalla Dorna che colpisce inesorabilmente il povero Tony Arbolino, rischiando di estrometterlo dalla corsa a un Mondiale che, nella Moto3, si stava giocando alla grandissima. Impossibile, poi, non viaggiare con Pernat in una MotoGP mai così incerta, anche a causa del forfait “dell’extraterrestre”, come lui stesso suole chiamare Marc Marquez.
Covid, stop ad Arbolino. Pernat: “Guardate al calcio!”
La scusa per disturbarlo, Pernat, ce la dà in mattinata, quando viene divulgata la notizia della quarantena “forzata” imposta a Tony Arbolino, campioncino della Moto3 attualmente distante 20 punti dal leader del Mondiale, Arenas. Insomma, in piena bagarre per il titolo il 20enne milanese, per cui Pernat, suo manager, non fa mancare il proprio disappunto: “Dai tamponi è sempre risultato negativo – tuona il decano del paddock – fermarlo perchè si è trovato a bordo di un aereo con un contagiato apre un precedente pericoloso: se in un volo charter pieno di piloti e meccanici uno di loro dovesse poi risultare positivo cosa si fa? Si ferma il Mondiale?”
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Rimostranze comprensibili, anche perchè, dall’altro lato dello sport, c’è un calcio che, seppur non senza polemiche, sta provando a sgusciare fra i diktat dei governi e i rischi del virus: “Se un calciatore è positivo i suoi compagni effettuano i tamponi, e se sono negativi scendono in campo. Per di più il motociclismo è uno sport individuale a differenza del calcio”. E come si fa a dargli torto?
Pernat: “Valentino Rossi? L’araba fenice del 10° Mondiale non gli è riuscita”
Impossibile, dicevamo, non approfittare di Pernat per aprire una vasta parentesi su tutto quanto sta accadendo in top class, dove all’appello – oltre a Marquez, ancora alle prese con la riabilitazione dopo l’infortunio di Jerez a inizio stagione – manca purtroppo anche Valentino Rossi.
Al di là della positività al Covid registrata nelle ultime ore dal personaggio più amato della MotoGP e che lo obbligherà a saltare le due gare di Aragon, il Dottore proviene da tre “zero” consecutivi che stridono forse più della carena sull’asfalto: “Non sono belli – ammette Pernat – è vero che arrivano da una gran voglia di Valentino di far bene, ma a una certa età la testa e il polso non viaggiano più all’unisono. L’araba fenice del decimo Mondiale è tramontata quest’anno: non resta che sperare che l’anno prossimo con Petronas possa andar meglio”.
Yamaha che, dunque, resta senza Rossi per almeno due gare ma che, per bocca del suo team director Meregalli, proprio oggi ha aperto a un possibile ritorno di Jorge Lorenzo in sostituzione proprio di Valentino: “Non credo a un’ipotesi simile – la sentenza di Pernat – Lorenzo è un ex pilota nella testa, è fuori forma e il suo contributo sarebbe molto limitato. Scarterei questa ipotesi”.
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“Dovizioso: Honda o Aprilia, altrimenti futuro fuori dalla MotoGP”
A proposito di selle libere, pare proprio non esserne rimaste per Andrea Dovizioso. Ancora alla ricerca di se stesso quest’anno, nonostante una classifica tutt’altro che da buttare, il forlivese rischia seriamente di dire addio alla top class a meno che non si verifichino condizioni favorevoli che Pernat ha ben in testa: “La squalifica di Iannone è ancora da definire: ovviamente spero possa rientrare il prima possibile, ma se così non dovesse essere una sella per un eventuale arrivo del Dovi si libererebbe. A quel punto sarebbe più una questione economica: Dovizioso significa investire sia nell’ingaggio del pilota che nella moto. E a proposito di moto non lo vedrei male nemmeno alla Honda, che ha un Marquez tutto da valutare e ha estremo bisogno di allestire una moto guidabile per tutti coloro i quali non si chiamino Marc Marquez”.
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Corsa al titolo: Yamaha rischia grosso
E allora chi vince il Mondiale? “La Yamaha non ha più motori quest’anno, dal punto di vista tecnico è dunque sfavorita. Poi, però, mai come quest’anno è difficile fare una previsione: da Quartararo a Morbidelli, seppur staccato, dallo stesso Dovizioso a Vinales, a Mir che è molto forte, questi sono i nomi che se lo giocheranno”.
Contagi e protocolli permettendo.