C’è un aspetto comune tra chi a Pechino 2022 sta dominando le gare di sci, in particolare quelle di velocità. Nelle Olimpiadi invernali di quest’anno, infatti, i materiali si stanno ricavando un ruolo fondamentale, come e più rispetto a quanto fatto in passato. E una marca, in particolare, sta facendo la parte del leone.
La discesa libera di Pechino 2022, infatti, non ha visto soltanto le straordinarie medaglie azzurre di Sofia Goggia e Nadia Delago (rispettivamente argento e bronzo). Le due italiane (entrambe dotate di sci della Atomic) sono state infatti precedute dalla svizzera Corinne Suter, capace nel finale di sopravanzare la bergamasca di appena 16 centesimi. E la sua velocità nel tratto conclusivo potrebbe essere anche il frutto dei formidabili sci prodotti dalla Head.
Quello di Corinne Suter, infatti, non è affatto un exploit isolato. Lo certifica, per esempio, il podio della discesa maschile di Pechino 2022. Qui infatti l’oro è andato allo svizzero Beat Feuz, davanti a Johan Clarey e Matthias Mayer. Ebbene: tutti e tre usavano sci Head. E nel SuperG vinto da Mayer, invece, la stessa marca occupava addirittura i primi cinque posti della classifica. Oltre all’austriaco, infatti, a sceglierla sono stati anche Ryan Cochran-Siegle, Aleksander Aamodt Kilde, Adrian Smiseth Sejersted e Vincent Kriechmayr.
Ma qual è il segreto della marca di sci dei campioni di Pechino 2022? Per scoprirlo, proviamo a raccontare la sua storia. L’azienda prende il nome dall’ingegnere aereonautico Howard Head, che la fondò nel 1950 nel Delaware. La ditta fu artefice dell’invenzione del primo sci da discesa composito legno-metallo. Tale intuizione le permise negli anni ’60 di conquistare più del 50% del mercato americano degli sci.
La Head nel corso del tempo si è poi lanciata anche in altri mercati come quello del tennis. Sua, nel 1997, la prima racchetta in titanio e grafite. A essa ne fece seguito un’altra computerizzata, con sensori per regolare la potenza necessaria e sopprimere circa la metà di tutte le vibrazioni, eliminando la causa del gomito del tennista. Una crescita inarrestabile, sublimata dai trionfi di Pechino 2022. Dove la casa statunitense fornisce anche i “nostri” Emanuele Buzzi, Mattia Casse, Elena Curtoni e Laura Pirovano.
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