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Paralimpiadi, record di medaglie per l’Italia: mai così tante da 61 anni

L’Italia continua a fare incetta di medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo. Con quelle arrivate della giornata di venerdì 3 settembre, la delegazione azzurra raggiunge la quota record di 65, ottenute in 11 discipline differenti, superando anche il primato di Seul (58). 13 ori, 27 argenti e 25 bronzi, per un nono posto nel medagliere. E lo tsunami azzurro non ha ancora finito di stupire, perché si potrebbe persino pensare di avvicinarsi e non poco anche al numero da record di Roma (80). C’è pure un altro primato nel mirino: da Tokyo a Tokyo. Nel 1964, infatti, gli ori furono 14, oggi siamo a quota 13 e l’aggancio o il sorpasso è più che un sogno.

Perché il record di Roma 1960 non può essere in realtà annoverato come tale

Dal conteggio delle edizioni precedenti, vengono per convenzione escluse le 80 medaglie dell’Italia alle Paralimpiadi di Roma del 1960. La prima edizione, infatti, per le sue caratteristiche pionieristiche sia dal punto di vista della partecipazione che sotto l’aspetto tecnico-sportivo, è ritenuta non paragonabile con lo sport paralimpico moderno. L’evento di Roma era una sorta di “edizione pilota”, gli azzurri degli sport paralimpici riuscirono a salire 80 volte sul podio, 29 di esse sul gradino più alto. Tuttavia i Paesi partecipanti erano solo 23 contro i 163 di Tokyo 2020.

Il medagliere azzurro nella storia delle Paralimpiadi

Fino all’edizione di Heidelberg in Germania del 1972, l’Italia era sempre tra le prime dieci nazioni. Da Toronto 1976 fino a Londra 2012, l’Italia non figurava più tra le prime dieci nazioni del medagliere. Negli anni lo sport paralimpico si è molto diffuso in tutti i continenti e anche le discipline sono sempre più aumentate. Dall’edizione di Tel Aviv 1968 a Barcellona 1992 gli sport sono raddoppiati: da dieci a venti e ora sono ventidue. Paralimpiadi con tante medaglie furono anche quelle di Stoke Mandeville 1984 con 42, Seul 1988 con 58 (il precedente primato, escludendo Roma ‘60), Barcellona 1992 con 35, Atlanta 1996 con 45 e Rio de Janeiro 2016 con 39. Le edizioni con il bottino più magro, Heidelberg 1972 con 17, Pechino 2008 con 18 e Atene 2004 con 19.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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