Il Napoli viaggia a ritmi da record, ma attenzione al retroscena a sorpresa. Svelato tutto in diretta, l’ex allenatore non riesce proprio a trattenersi.
È un vero e proprio momento magico, quello che sta vivendo il Napoli di Luciano Spalletti. La formazione partenopea è padrona e dominatrice della Serie A, e di recente è tornata a dettare legge anche al di fuori dei confini del nostro campionato. A Francoforte, dinanzi ad una platea rovente, gli azzurri hanno fatto un sol boccone dell’Eintracht campione in carica dell’Europa League. E hanno ripreso il filo lasciato interrotto in Champions, dopo aver messo a segno una fase a gironi da record.
Merito del lavoro eccezionale che Luciano Spalletti ha messo in mostra in questo suo secondo anno all’ombra del Vesuvio. Il trainer di Certaldo non solo ha dimostrato di avere tutto il gruppo nel palmo della propria mano, ma ha anche confermato di essere tra i migliori allenatori al mondo per gestione della rosa. Non c’è un solo elemento che è stato lasciato fuori, al netto di qualche inevitabile eccezione. Tutti sono coinvoltissimi nella stagione da record del Napoli e lo dimostrano in ogni gara.
Simbolo di questo gruppo non è solo Osimhen o solo Kvaratskhelia. Simbolo di questo gruppo è soprattutto Giovanni Di Lorenzo, divenuto capitano dopo gli addi in fila di Insigne, Koulibaly e Mertens. Il terzino destro della Nazionale italiana è arrivato tardi alla ribalta del grande calcio, ma nel giro di pochissimo tempo è diventato prima il titolare dell’Italia campione d’Europa e poi il leader di un Napoli che sta riscrivendo le pagine di storia del nostro calcio. E non solo…
Sul perché sia arrivato così tardi al grandissimo calcio, il suo ex allenatore ai tempi del Cuneo è stato senza filtri. Ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo’, mister Ezio Rossi ha così sentenziato: “Purtroppo Giovanni ha pagato per un motivo, quello di essere venuto fuori da un settore giovanile non di grido come quello della Reggina. Quando vieni fuori dai vivai di Inter, Juve e Milan parti già dalla Serie B, mentre ragazzi come Di Lorenzo sono costretti a fare tutta la trafila della gavetta”.
Parole amare, che mister Rossi arricchisce con un ulteriore gusto di malinconia e disapprovazione verso i costumi che ormai imperano nel movimento calcio nostrano: “E poi la verità è che in Italia non si crede nei giovani, persino da noi nella Serie D, dove gli allenatori preferiscono puntare su gente più esperta. Ormai si preferisce puntare su giocatori stranieri per far girare più soldi, che però vanno tutti all’estero…”. La domanda allora diventa una: quanti Di Lorenzo si perde ogni anno il nostro calcio?
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