L’Italia è sempre più vicina a vedere il quinto autodromo della sua storia debuttare in Formula 1. Dopo Monza, Imola, Pescara e Siracusa (che però ospitò gare mai inserite nel calendario ufficiale), sembra davvero avvicinarsi l’ipotesi del Mugello tra le prove iridate del 2020.
È infatti notizia di venerdì la definitiva estromissione dal calendario 2020 dei Gran Premi di Azerbaigian, Singapore e Giappone. Gli organizzatori delle prove mondiali di Baku e Marina Bay hanno desistito per le difficoltà organizzative sommate all’incerta situazione mondiale. I due circuiti in questione attraversano infatti strade cittadine, e richiedono tempo e risorse per essere allestiti per la Formula 1. Suzuka ha invece detto di no per le tante restrizioni attualmente in vigore in tema di viaggi e spostamenti. Una situazione che potrebbe sorridere al Mugello.
Questa pioggia di defezioni sta infatti sempre più prefigurando un calendario estremamente povero di gare, nonostante la scelta di sdoppiare alcuni Gran Premi (come i primi due, che si terranno entrambi a Spielberg in Austria). Attualmente però ci sono solo dieci prove tendenzialmente certe di non uscire dal programma della Formula 1. Si tratta delle otto in Europa e le due che concluderanno la stagione, in Bahrain e ad Abu Dhabi. Motivo per cui il Circus sta seriamente valutando di aumentare gli appuntamenti nel Vecchio Continente, con l’ipotesi Mugello che torna in prima linea.
Ne ha parlato Roberto Chinchero, giornalista che segue da molto vicino la Formula 1 e divenuto volto noto anche a livello televisivo per le sue frequenti apparizioni a ‘Sky Sport’ durante i Gran Premi degli ultimi campionati. Su ‘Motorsport.com’, Chinchero ha ipotizzato che l’esclusione di Baku possa concretamente aprire le porte a un Gran Premio del Mugello per il prossimo 13 settembre.
“La candidatura della pista del Mugello – ha spiegato – si sposa perfettamente con le esigenze che la Formula 1 avrà dopo il Gran Premio d’Italia (in programma il 6 settembre), offrendo ai team la possibilità di poter essere raggiunta facilmente a tutto vantaggio dei piani logistici, molto stressati dalla compressione del calendario“. Un’ipotesi, peraltro, che presenterebbe un’ulteriore “ciliegina sulla torta”: la Ferrari festeggerebbe infatti il millesimo Gran Premio della sua storia proprio sul tracciato toscano.
C’è ancora un nodo, che però potrebbe rivelarsi tale solo in teoria. Si tratta di una “possibilità Hockenheim, ma potrebbe non essere una concorrente del Mugello quanto un’ulteriore opportunità da inserire in un calendario che punta a mettersi al riparo da potenziali defezioni delle tappe programmate al di fuori del vecchio continente“.
Tutto confermato da Ross Brawn, che ha espressamente parlato dell’ipotesi di “prolungare la stagione europea aggiungendo una due gare. Oggi abbiamo la certezza di dieci gare (le otto europee più del due in Medio Oriente) e stiamo lavorando con l’obiettivo di altre cinque o sei buone piste nel mezzo“. E il Mugello sogna.
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