Si continua a indagare sulla morte di Diego Armando Maradona, uno dei calciatori più amati e talentuosi della storia calcistica mondiale. Come riferito da una fonte giudiziaria, la giustizia argentina ha confermato il processo agli otto operatori sanitari accusati della morte di Maradona. Con dolo eventuale, gli imputati saranno processati per il reato di “omicidio colposo semplice”: Leopoldo Luque, neurochirurgo; Agustina Cosachov, neuropsichiatra, e gli altri, potrebbero rischiare tra gli 8 e i 25 anni di reclusione. Nonostante la difesa avesse presentato un ricorso in appello per alleggerire la pena, la Camera d’appello ha infine confermato il reato.
Ad essere imputati, oltre a Luque e Cosachov, ci sono le infermiere Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid; il medico clinico Pedro Pablo Di Spagna; l’infermiera coordinatrice Mariano Perroni; lo psicologo Carlos Ángel Díaz, e la dottoressa coordinatrice Nancy Forlini. Nella relazione del pubblico ministero, accolta dal giudice Orlando Díaz, il lavoro del team che ha curato Maradona è stato considerato ‘carente’ e ‘sconsiderato’. Inoltre, è stata messa in dubbio anche ‘la condotta che ciascuno degli imputati avrebbe tenuto, non ottemperando al mandato che la buona pratica medica‘ richiede. Gli imputati, attualmente, sono tutti il libertà, e il processo dovrebbe iniziare non prima del 2024.
Considerato ‘il patrono’ acquisito di Napoli, dove tutt’oggi si possono trovare manifesti, graffiti, poster, oggetti e scritte a lui dedicate, Diego Armando Maradona è considerato universalmente uno dei migliori giocatori della storia del calcio. Nato a El Pibe de Oro, in Argentina, oltre ad essere stato un calciatore, è stato allenatore di calcio e dirigente sportivo. Morto il 25 novembre 2020 a soli 60 anni, al momento del decesso l’autopsia stabilì che la morte era stata causata da un “un edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica esacerbata”. Inoltre, venne stabilita anche una “cardiomiopatia dilatativa”.
Nonostante ciò, la vita del campione argentino è stata sempre caratterizzata da eccessi e dipendenze, come quella dall’alcool, da cui soffriva da tempo. Ricoverato il 2 novembre 2020 per anemia e disidratazione in una clinica a La Plata, Maradona fu poi operato per un ematoma subdurale, dopo essere stato trasferito in un ospedale a Buenos Aires Olivos. Dimesso qualche giorno dopo, nello specifico l’11 novembre, Maradona venne poi trasferito nella periferia di Buenos Aires, in una villa. La morte di Diego Armando Maradona fu poi accertata il 25 novembre 2020.
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