Ancora ventiquattro ore, e i mondiali di Sci Alpino Cortina d’Ampezzo conosceranno il loro destino. Tutto il mondo della neve guarda con grandissima trepidazione alla decisione della Federazione internazionale dello Sci: nelle ultime settimane si è detto tutto e il contrario di tutto, ci si è arrovellati su ogni sorta di scenario, e gli stessi atleti non hanno esitato a dire la loro.
Torniamo però a qualche mese fa. A marzo, il fulmineo propagarsi del Covid-19 toglie alla “perla” delle Dolomiti le finali di Coppa del Mondo, grande antipasto e prova generale della kermesse iridata fissata per il febbraio 2021. Uno shock per l’Italia, per il Veneto e per tutto il mondo nostrano della neve, lenito soltanto dalla “coppona” di cristallo conquistata da Federica Brignone, prima azzurra della storia a far sua la classifica generale.
Le finali cancellate e il lockdown che ne segue, portano la Fisi (la Federazione nostrana) a farsi più di una domanda sul mondiale ampezzano. Il 24 maggio, spiazzando tutti nottetempo, il numero uno del Coni Giovanni Malagò preannuncia in collegamento a “Che tempo che fa”, salotto di Fabio Fazio, la volontà dell’asse Coni-Fisi di chiedere il posticipo del mondiale all’inverno successivo, quindi al 2022.
Le polemiche dopo le parole di Malagò
Apriti cielo. Le parole del timoniere dello sport italiano scatenano subito un dibattito arroventato. Nel febbraio del 2022, infatti, sono in programma i Giochi Olimpici invernali di Pechino. E nella richiesta di Flavio Roda, gran capo dello sci italiano, si propone di piazzare la rassegna iridata poche settimane dopo, a marzo. Molti atleti si espongono subito: apre le danze proprio Federica Brignone, parlando di richiesta poco sensata, pur nella consapevolezza dell’eventualità di veder saltare un mondiale tra le mura amiche, qualora il Coronavirus dovesse rifare capolino con una nuova ondata di contagi il prossimo autunno. “Inconcepibile” è l’aggettivo utilizzato dalla velocista austriaca Nicole Schmidofer. Duro pure il veterano norvegese Kjetil Jansrud, che bolla come proposta senza senso quella della Federsci italiana, che a suo dire cerca solo un escomatoage per avere un paracadute finanziario. Tanti altri sciatori di rango sui social si commentano, storcono il naso, stroncano lo scenario.
Mentre il dibattito prosegue, la richiesta vive anche il “gelo” totale di quasi tutte le federazioni nazionali più determinanti del mondo dello sci: Austria, Svizzera, Norvegia, Usa e tante altre a seguire. Il drastico calo dei contagi in Italia, il ritorno graduale alla normalità e la ripartenza di tante competizioni sportive iniziano a minare la perentoria convinzione della Fisi.
Attesa a ore la decisione definitiva
Tra poche ore sapremo, ma ormai pare certo: salvo sorprese, la Fisi lascerà tutto com’è. I mondiali di Cortina si disputeranno dall’8 al 21 febbraio prossimo. Col placet della Federazione Italiana, che ha ribadito come Cortina sia pronta a giocarsi tutte le sue carte nell’inverno che verrà: da Roda al comitato organizzatore, ormai quasi tutti si sono rassegnati all’impercorribilità del doppio grande appuntamento nel 2022 a distanza di pochi giorni.
Da domani, dunque, dovrebbero partire gli scongiuri: con la conferma delle date originarie, quella di Cortina può diventare la prima grande competizione sportiva organizzata nel post-Covid, quindi acquisirebbe maggior risonanza. Il ferro da toccare, in Veneto, sarà però tanto: una nuova ondata di contagi potrebbe mandare tutto all’aria. Definitivamente.