Rischia di essere un terremoto, inedito per l’Inghilterra, il deferimento della Premier League nei confronti del Manchester City. La squadra allenata da Pep Guardiola adesso trema. Non tanto per la sconfitta rimediata dal Tottenham di Antonio Conte, ma proprio per quanto deciso dal campionato inglese in virtù per una serie di presunte violazioni di carattere finanziario, a seguito di un’indagine durata addirittura quattro anni.
In sostanza, nel mirino sono finiti nove bilanci, dal 2009-10 al 2017-18. Adesso i Citizens dovranno rispondere delle accuse davanti a una commissione indipendente. Rischiano una penalizzazione di punti e anche l’esclusione dal campionato. Insomma, la situazione è molto delicata e sarà fondamentale la difesa del Manchester City davanti alla Commissione d’indagine interna, che ha il compito di definire i fatti. Si presume che il club abbia violato le regole del campionato che richiedono la fornitura “in massima buona fede” di “informazioni finanziarie accurate che forniscano una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club”.
Questa inchiesta, che mette a rischio il campionato del Manchester City (secondo in classifica a cinque punti dall’Arsenal, ma i Gunners hanno una gara in meno), è nata dal caso delle sponsorizzazioni gonfiate con società degli Emirati Arabi Uniti, cioè dello stesso territorio di provenienza della proprietà del club, che fa parte della rete globale City Football Group, di proprietà dello sceicco Mansour. E infatti, nel suo comunicato, la Premier sottolinea che al club viene imputato di non aver fornito un’informazione finanziaria accurata.
Non solo. Altri guai incombono sui Citizens. Perché un’altra violazione, per ora sempre presunta, del club inglese si riferisce a quella che chiede a un club membro della Premier di fornire “tutti i dettagli della remunerazione dell’allenatore nei relativi contratti” (periodo 2009-2013). Questo è il periodo di quando l’allenatore del Manchester City era Roberto Mancini, attuale c.t. dell’Italia. Inoltre, la Premier accusa il Manchester City di non aver rispettato le regole del cosiddetto Fair Play Finanziario tra il 2013-14 e il 2017-18. Il City nel febbraio 2020 era stato provvisoriamente bandito dalle competizioni Uefa per due anni proprio per presunte violazioni dei regolamenti del FFP, ma la sanzione era stata annullata dal Tribunale Arbitrale dello Sport nel luglio dello stesso anno.
Infine, il Manchester City potrebbe aver violato le regole di redditività e sostenibilità della Premier nelle stagioni dal 2015-16 al 2017-18 (oltre a non aver cooperato alle indagini). Insomma, tante accuse tutte insieme. È un momento delicato per i Citizens, chiamato a difendersi. Sarà, invece, compito di Guardiola isolare la squadra da tutte queste problematiche.
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