Un campione di Formula 1 e una delle tenniste più titolate nella storia sono interessati a rilevare la proprietà del Chelsea. Come riportano i media britannici, Lewis Hamilton e Serena Williams sono infatti pronti a investire circa 20 milioni di sterline per supportare la cordata guidata da Sir Martin Faulkner Broughton, businessman e vicepresidente dell’International Airlines Group (la società madre di British Airways, Iberia e Vueling), che punta ad acquisire il club londinese dall’oligarca russo Roman Abramovich.
Il consorzio guidato dall’ex presidente del Liverpool è composto anche dai miliardari Josh Harris e Dave Blitzer. Questi ultimi deterrebbero le quote di maggioranza della squadra in caso di offerta vincente. Se l’affare dovesse andare in porto, Harris e Blitzer dovrebbero però vendere le quote che attualmente detengono in un’altra società di Premier League, il Crystal Palace. Nella cordata ci sono infine la famiglia canadese Rogers e la taiwanese Tsai; oltre al magnate della birra colombiano-americano Alejandro Santo Domingo.
Al momento le offerte sul piatto per l’acquisto del Chelsea sono tre. Oltre a quella di Martin Faulkner, le altre due provengono dal comproprietario dei LA Dodgers, Todd Boehly, e da quello dei Boston Celtics (nonché azionista dell’Atalanta) Stephen Pagliuca. Il club, vincitore della Champions League 2020/2021 e attualmente terzo in campionato, è reduce da una brutta sconfitta casalinga (2-4) rimediata ieri nel derby londinese contro l’Arsenal.
Sconfitta che segue di pochi giorni l’eliminazione dai quarti di finale di Champions contro il Real Madrid. A febbraio gli uomini di Thomas Tuchel avevano invece perso la finale di Carabao Cup contro il Liverpool, che affronteranno di nuovo a maggio a Wembley per contendersi l’FA Cup. Al momento, gli unici due trofei stagionali sono la Supercoppa Uefa vinta ai rigori contro il Villarreal lo scorso agosto e il Mondiale per Club conquistato a febbraio ad Abu Dhabi contro i brasiliani del Palmeiras dopo i tempi supplementari.
La società è attualmente in vendita a causa delle sanzioni che hanno colpito il patrimonio di Abramovich dopo la guerra in Ucraina. A seguito dell’invasione decisa da Mosca, il governo di Boris Johnson ha infatti congelato il patrimonio del miliardario ritenuto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Le sanzioni hanno così causato pesanti conseguenze per la tenuta finanziaria del club, aggravate anche dalla “fuga” di sponsor come Three e Hyundai.
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