Sono quasi quindici anni che l’albo d’oro del campionato di Serie A è caratterizzato da un’incongruenza non da poco: gli scudetti effettivamente assegnati alla squadra più vincente della massima competizione calcistica italiana e quelli che la squadra in questione si autoattribuisce. Sono i famosi due “scudetti sul campo” della Juventus, che Calciopoli ha cancellato dalla bacheca bianconera. Ma che la Vecchia Signora, a partire dai tifosi fino ad arrivare ai vertici, non ha mai smesso di sentire suoi.
Calciopoli: tema riaperto dagli azionisti
Tema riaperto in queste ore durante le domande che gli azionisti hanno posto in avvicinamento all’assemblea che si terrà questo giovedì. E in cui il tema di Calciopoli e degli scudetti del 2005 e del 2006 è tornato improvvisamente d’attualità. E con esso la visione dei vertici della Juventus sulla vicenda.
“Vorrei a sapere a che punto siamo su Calciopoli, ferita non rimarginata“, è stata infatti la domanda dell’azionista Danubi, come riportato da ‘Calcio & Finanza’. Una domanda su cui la risposta della Juventus non si è fatta attendere ed è stata molto chiara.
“Abbiamo nel corso degli anni esperito tutte le azioni a tutela della Società per ottenere quanto dovuto. Siamo in attesa della fissazione dei ricorsi al TAR, che da ultimo abbiamo proposto avverso la decisione degli organi della giustizia sportiva e del Coni. Ogni tentativo di ottenere la riassegnazione degli scudetti sarà effettuato dalla Società“. Questo il punto di vista della Juventus.
Le tappe processuali della Juventus
La precedente tappa della battaglia era stata la decisione del Collegio di Garanzia del Coni, che aveva dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta dalla Juventus. In precedenza erano stati il Tribunale e la Corte di Appello Federale Nazionale della Figc a dire no.
La questione, in ogni caso, non sembra ancora definitivamente archiviata. E non solo dal punto di vista simbolico, rappresentato da quel “38” che campeggia all’Allianz Stadium. Nonostante gli scudetti ufficialmente vinti dalla Juventus siano e restino 36.