Italia campione del mondo, un altro “figlio” di Lippi in panchina: è ufficiale. Sedici anni dopo sono molti quelli che hanno seguito le sue orme
Sono passati sedici anni e un pezzetto, le emozioni restano vive in tutti quelli che le hanno provate. Anche perché da allora per l’Italia è cominciato un salto nel vuoto che gli Europei vinti a Londra hanno solo parzialmente arrestato. Ma quei campioni del mondo fanno tutti mestieri diversi, tranne uno, e oggi un altro è stato promosso su una panchina prestigiosa.
In Serie B c’erano già Fabio Grosso come allenatore del Frosinone e Pippo Inzaghi alla Reggina. Poi a campionato in corso sono arrivati pure Daniele De Rossi alla SPAL e Fabio Cannavaro per il Benevento. Ora tocca ad Alberto Gilardino è stato promosso allenatore del Genoa ad interim dopo l’esonero di Alexander Blessin.
Altri, come Andrea Pirlo e Rino Gattuso hanno allenato in Italia anche su panchine di prestigio e con risultati confortanti ma ora cercano fortuna all’estero. E poi c’è Gigi Buffon che non vuole saperne nulla di smettere e quindi continua a giocare con la maglia del Parma, anche se il campo non lo vede con continuità.
In realtà Gilardino era già nei quadri societari rossoblù come allenatore della squadre che gioca nel campionato Primavera 2 e che è in testa alla classifica. Per questo è stata la soluzione più logica da parte del club dopo la decisione di esonerare Alexander Blessin che ormai era matura.
“Il Genoa comunica che il tecnico Alexander Blessin è stato sollevato dall’incarico. Il Club ringrazia l’allenatore per il lavoro svolto in questi mesi e gli augura il meglio per il suo futuro professionale. La guida tecnica della Prima Squadra sarà affidata ad interim a mister Alberto Gilardino”, si legge sul comunicato ufficiale.
Decisiva è stata l’ultima sconfitta in casa contro il Cittadella, ma più che altro la rottura prolungata della squadra nelle ultime settimane, con relativa contestazione dei tifosi. Nonostante un contratto fino al 2024, Blessin è stato cacciato senza ulteriore appello.
Era arrivato lo scorso febbraio dall’Ostenda per sostituire Shevcenko con il Grifone sul fondo della classifica. Con lui il Genoa aveva conquistato 16 punti battendo anche la Juventus ma non erano bastati per la salvezza. Nell’attuale stagione invece Blessin ha conquistati 23 punti, con un’ottima partenza ma tanta fatica da metà ottobre in poi.
Il tempo stringeva perché giovedì 8 dicembre i liguri torneranno in campo sempre a Marassi contro il Sud Tirol che con la cura Bisoli sta andando bene. Così fin dal primo allenamento della settimana è toccato a Gilardino risollevare il morale dei ragazzi. E non è tutto, perché nelle ultime ore è arrivata anche la notizia della condanna di Manolo Portanova, centrocampista ex Juve e da due stagioni al Genoa, a 6 anni per violenza sessuale.
Alberto Gilardino ha concluso la sua carriera come calciatore, passando anche per la Cina a 36 anni e ha cominciato a studiare. Prima le licenze da allenatore UEFA A e UEFA B, con debutto sulla panchina del Rezzato in Serie D. Nell’estate 2019 ha cominciato la vera carriera con la Pro Vercelli, nel campionato di Serie C chiudendo nella zona medio-bassa della classifica.
Poi il ritorno a Siena, dove era già stato giocatore, come allenatore dei toscani sempre in Serie C. Un primo esonero nel gennaio 2021 e il ritorno in panchina un mese dopo. Li è rimasto fino all’ottobre dello scorso anno, poi un nuovo esonero. Così aveva ricominciato la scorsa estate sulla panchina della Primavera rossoblù e nel frattempo ha anche ottenuto la licenza UEFA Pro.
Una promozione temporanea che potrebbe però diventare definitiva. Perché il vero candidato forte è Claudio Ranieri che dopo la Sampdoria potrebbe tornare ad allenare a Genova, anche se le sue richieste economiche sono molto alte. Intervistato da Il Secolo XIX, l’allenatore romano ha spiegato che “da parte mia non ci sarebbe nessuna preclusione nei confronti del Genoa, sono un professionista”.
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