Che Zlatan Ibrahimovic sia un fuoriclasse del calcio mondiale è fuor di discussione. Che la stella del Milan abbia un caratteraccio e una certa tendenza a discutere con compagni e avversari è però altrettanto acclarato. E il pesante alterco avuto con Romelu Lukaku negli ultimi minuti del derby di Coppa Italia con l’Inter lo ha dimostrato. Ma non è certo questo l’unico caso della sua ormai lunga carriera.
I fatti di San Siro hanno creato un grande chiacchiericcio a partita di Coppa Italia ancora in corso. Ma le critiche nei confronti di Ibrahimovic non si sono spente anche dopo la conclusione di Inter-Milan. Il tutto è nato dalle provocazioni nei confronti di Lukaku (che peraltro fu suo compagno al Manchester United). Il belga si è infuriato per alcuni epiteti che gli ha rivolto il collega. E che hanno sollevato sospetti di razzismo.
Il labiale di Ibrahimovic non è chiaro, ma l’ipotesi che abbia rivolto a Lukaku insulti irripetibili si è rapidamente fatta strada in queste ore. Tanto che, come ricorda l’Ansa, sono nate anche delle proteste sulla sua già annunciata partecipazione al Festival di Sanremo. Il diretto interessato, peraltro, ha respinto sui social tutte le accuse di razzismo.
Ma come dicevamo, non è certo quella con Lukaku la prima lite in campo di Ibrahimovic nel corso della sua carriera. Forse qualcuno non lo ricorderà, ma la sua ultima espulsione italiana prima di quella di ieri (nel frattempo aveva giocato per PSG e Los Angeles Galaxy, oltre che a Manchester) era a sua volta entrata nella storia. Avvenne sempre al Milan, nel 2012, e in quella circostanza lo svedese rifilò un “famigerato” schiaffo a Salvatore Aronica del Napoli.
Ma ancora più noto è lo scontro della stagione precedente con l’ex compagno di squadra Marco Materazzi, di fatto steso da Ibrahimovic con una mossa di taekwondo nel primo derby giocato dallo svedese per il Milan. “Erano quattro anni che aspettavo un’occasione così“, raccontò a ‘GQ’. Ma nella sua autobiografia del 2011 raccontò anche di tanti diverbi con compagni di squadra, già quando giocava all’Ajax ed era poco più che ventenne. Celebre il lancio di forbici di Mido, che Ibra stesso ammise di aver definito “brocco”. Van der Vaart, invece, finì in infermeria dopo un “trattamento speciale” in una partita tra Olanda e Svezia. All’epoca giocavano entrambi all’Ajax.
Negli anni della Juventus fu Zebina a doversi medicare dopo aver scosso i nervi di Ibrahimovic in allenamento. La testata del compagno lo costrinse alla borsa del ghiaccio. Quindi il Milan, con il fin troppo celebre scambio di scortesie con Onyewu: fallaccio del difensore in partitella, scomposta reazione dell’attaccante. Risultato: costola fratturata per Onyewu. “Non sono cattivo. Ma tutti lo pensano, e la cosa non mi dispiace affatto“, svelò nella sua autobiografia. Parole che non fanno che confermare la doppia anima del campione. Che nulla sembra voler fare per combattere il suo lato oscuro.
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