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Chiara Appendino, la sindaca di Torino, ha ricevuto dal Sermig la Lettera alla Coscienza per il Giro d’Italia, in partenza domani dal capoluogo piemontese. “Ha un significato importante: da Torino parte un messaggio fondamentale durante un periodo in cui la comunità ha visto vacillare i suoi lavori. Sta per partire un grande evento e lo sport significa anche sacrificio, rispetto delle regole“, ha dichiarato la prima cittadina. “Nella Lettera alla Coscienza c’è una rivoluzione non violenta, ma dobbiamo partecipare tutti quanti, dobbiamo lavorare come comunità. E il Sermig ha le carte in regola per ottenerlo” ha aggiunto Ernesto Olivero, fondatore del Sermig.
M5S, Appendino: “Non malumore ma dibattito. Siamo in transizione da troppo tempo”
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La sindaca Appendino ha parlato anche della situazione interna al Movimento 5 Stelle. “Stasera ci sarà un incontro tra i portavoce più importanti. Non c’è malumore, è un normalissimo dibattito di un Movimento in transizione da fin troppo tempo, è un ridisegno e rinnovamento, quindi è fisiologico non pensarla allo stesso modo“, ha spiegato Appendino. “Giuseppe Conte ha chiarito dei principi che per me erano già chiari, spero si possa concludere velocemente perché dobbiamo ripartire nella nostra nuova forma. Serve una struttura territoriale in grado di supportarci“, ha aggiunto.
Giro d’Italia, al Museo Egizio la Maglia Rosa di Coppi: “Oggetto più giovane esposto”
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In vista dell’inizio del Giro d’Italia, il Museo Egizio di Torino ha messo in esposizione la Maglia Rosa di Fausto Coppi. “Questa sala racconta la biografia degli oggetti, antichi e non, per questo ospitiamo la Maglia Rosa di Coppi: perché ha una sua storia con un significato che riunisce la collettività” spiega Enrico Ferraris, curatore del Museo Egizio e della mostra Archeologia Invisibile. “La sua storia di questa maglia è molto carina: non è mai stata indossata da Coppi ma è una replica che lui regalava ai suoi collaboratori, questa specifica al suo massaggiatore. Credo proprio che sia l’oggetto più giovane esposto al Museo Egizio. Sono deliziato da questa collaborazione perché supera il significato della mostra: anche gli oggetti contemporanei possono venire esposti, dimostrando che il Museo non fa accademia ma dà chiavi di lettura del presente“.