Il circuito di Monza e il suo GP sono il grande tema di discussione degli ultimi giorni: l’Italia trema dinanzi a una possibilità sempre più concreta.
Chiunque sia appassionati di motori e quindi Formula 1 non può non considerare il Gran Premio di Monza come il Tempio della Velocità e non c’è pilota che non sogni di accarezzarne con velocità le curve. La realtà racconta però di una situazione di difficoltà, per ciò che riguarda i progetti che seguono il 2025. È quello l’hanno di scadenza del contratto attualmente in essere e ne ha apertamente parlato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, il quale ha presentato durante la manifestazione per il calendario 2023 dell’Autodromo, tutti gli investimenti da realizzare alle strutture per renderle futuribili.
Senza questi necessari miglioramenti all’Autodromo, il rinnovo potrebbe non arrivare. È questo il grandissime allarme lanciato: “Dobbiamo stare al passo con la Formula 1. Di solito i contratti si discutono almeno due anni prima, ma per farlo bisogna avere le carte in regola. Nonché bisogna dimostrare con i fatti che il grande sforzo che si sta facendo, lo si farà in tempo per il 2024”.
La grande minaccia la rappresenterebbero i continenti di America, Asia e Africa che richiedono una più giusta suddivisione dei vari GP: in Europa ce ne sarebbero troppi. Ragion per cui bisogna riaffermare con la qualità e la credibilità che quello di Monza deve continuare a resistere. Sticchi Damiani ha parlato di investimenti per 44 milioni di euro, e comunque non sono state evitate perdite sebbene minime durante lo scorso anno. Ciò è dovuto all’elevato costo di gestione, indipendente dal Gran Premio, che l’Autodromo richiede.
Proprio riferendosi alla situazione economica dell’ACI, Sticchi Damiani dichiara alla stampa: “Il nostro bilancio comincia ad avere delle difficoltà. Abbiamo rinunciato al contributo ordinario regionale, che corrisponde a 5 milioni di euro all’anno, i quali sono stati tramutati in finanziamenti sui lavori. Abbiamo anche detto di no al contributo sull’organizzazione e ciò pesa, perché anche quest’anno metteremo 5 milioni di euro del nostro bilancio per organizzare il Gran Premio. Noi lo facciamo perché ci crediamo e l’Italia non può non avere il suo GP a Monza. Nonostante ciò, siamo arrivati al limite. Abbiamo bisogno che qualcuno si renda conto di cosa sia accaduto e cosa stia per accadere, perché da soli non ce la facciamo più. Ci vuole un grande ottimismo nel pensare che dopo il 2025 l’Italia possa avere due GP”.
Nel pratico ci sono tante questioni da risolvere. Ad esempio, le tre tribune che il Comune intendeva demolire e che il TAR della Lombardia ha al momento salvato con una sospensiva. Esistono anche quattro progetti, di cui due definitivi su asfalto e sottopassi e altri due di fattibilità con tribune e copertura del paddock club. Di grande urgenza è la pavimentazione, un nuovo sottopasso carrabile nei pressi della curva Alboreto. Poi la manutenzione e l’allargamento dei tre sottopassi già esistenti. Ciò significa che la pista dovrà essere tagliati in cinque punti. L’ACI, inoltre, vorrebbe anche nuove tribune in sostituzione delle attuali precarie da 6mila posti e che dovranno essere autonome, con hospitality e servizio ristorazione. Sticchi Damiani, ben consapevole della mole di lavoro, ha poi concluso mandando un messaggio alle istituzioni: “Domenicali saprà che dal 4 settembre i lavori inizieranno e finiranno sicuramente prima della stagione 2024”.
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