Charles Leclerc 13°, ed eliminato nella seconda tranche delle qualifiche (la Q2). Sebastian Vettel addirittura 17° e vittima della tagliola della Q1. Questo l’amarissimo esito del sabato che condurrà al Gran Premio d’Italia a Monza. Con un posizionamento delle due Ferrari che non ha precedenti nell’intera storia. Mai infatti era successo che entrambe le Rosse fossero così attardate sul circuito di casa.
Crisi Ferrari: un paragone con gli anni più duri
Si sta insistendo molto in questo complicatissimo 2020 sul fatto che la Ferrari sia alle prese con una crisi estremamente profonda. Che però non è certo l’unica nella storia del Cavallino nel Circus, lunga più di 70 anni. Nel 1980, per esempio, le Rosse si presentarono ai nastri di partenza del campionato forti del titolo vinto un anno prima. La 312T5 fu però talmente sbagliata che, ad esempio, in Canada il campione in carica Jody Scheckter nemmeno si qualificò (e Gilles Villeneuve partì 22°). Nemmeno allora, con la Ferrari decima a fine anno e con soli 8 punti conquistati, andò però così male a Monza.
Nel 1980 infatti c’era una Ferrari (quella dell’indimenticato Gilles) almeno in ottava posizione. Un’altra Rossa particolarmente malriuscita, quella del 1992, piazzò Jean Alesi 3° e Ivan Capelli 7° (per quanto entrambi dovettero poi ritirarsi la domenica). Nel 1973 invece Arturo Merzario partì 7°, Jacky Ickx 14°. Perfino nel disastroso 1969 (7 punti in classifica costruttori a fine anno) Pedro Rodriguez si qualificò 12°, Tino Brambilla 15°.
Al netto di quella stagione, per ritrovare il precedente record negativo bisogna ritornare quindi al 1984, con Michele Alboreto 11° e René Arnoux 14°. Anno però in cui se non altro la Ferrari aveva raccolto la doppietta di Zolder, con l’italiano e il francese primo e secondo al Gran Premio del Belgio.
Le attenuanti per Vettel e i dati di fatto
È dunque questa la peggiore Ferrari mai vista sul tracciato di Monza? Difficile rispondere. Va detto che il 17° posto di Vettel è frutto di un incredibile tappo generatosi nel corso del suo giro lanciato (“C’erano troppe auto nello stesso punto, alcuni si sono messi a superare ed è stato un macello“, ha ammesso il tedesco). Ma poi ci sono i dati di fatto a parlare.
“Non sono contento, da due gare la situazione è difficile. Abbiamo provato tante cose, ma non abbiamo ancora trovato la soluzione“, ha infatti ammesso Leclerc. “Sapevamo che sarebbe stato difficile, non è una sorpresa questo risultato della qualifica a Monza. Chiaro che nessuno di noi è soddisfatto di questa situazione, ma il nostro focus è trovare una soluzione per il futuro e come uscirne“, ha invece dichiarato Laurent Mekies, direttore sportivo della Ferrari.
Ulteriori elementi che aiutano a inquadrare il momento. In casa Ferrari non si vuole sottolineare se questa SF1000 sia la peggiore macchina di sempre oppure no (almeno per i risultati del sabato a Monza lo è). Ciò che conta è che le difficoltà sono tante e vanno superate. E a Maranello tutti sanno di dover lavorare, e hanno il desiderio e la determinazione per farlo.