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Il mondo ha trattenuto il fiato per oltre un’ora, terrorizzato per il destino di Christian Eriksen. Dopo il malore che lo ha colpito improvvisamente, ora il trequartista dell’Inter e stella assoluta della Danimarca è in ospedale in condizioni stabili. Si è anche già messo in contatto con i suoi compagni di squadra, sia in nazionale che in nerazzurro. Ma all’indomani dei fatti di Copenhagen ci si interroga su cosa sia avvenuto e quali possano essere le conseguenze.
“Voglio iniziare dicendo che ho parlato con la famiglia di Christian. Non ho intenzione di dare nessun dettaglio in questo momento. Voglio solo dire quello che abbiamo visto appena Eriksen è crollato sul terreno di gioco“. Così Morten Boesen, il medico che ha assistito il calciatore della Danimarca, crollato a terra privo di sensi durante la partita Danimarca-Finlandia di Euro 2020.
Quindi una ricostruzione su ciò che è stato fatto in quei difficilissimi minuti. “Siamo stati chiamati in campo appena Christian è caduto. Non sono riuscito subito a vederlo da lontano, ma era abbastanza chiaro che avesse perso conoscenza. Quando siamo arrivati da lui era sdraiato su un fianco. Respirava ancora, e gli ho sentito il polso. C’era battito, ma all’improvviso non l’abbiamo più sentito. Così, come avete visto tutti, abbiamo cominciato le manovre per il massaggio cardiaco“, ha spiegato Boesen. E così Eriksen se l’è cavata.
Del suo caso si è però occupato in queste ore anche Roberto Vannicelli, cardiologo dello sport e medico della nazionale di pallavolo. “Fortuna che sia successo mentre Eriksen era in campo“, ha spiegato telefonicamente all’Ansa. Aggiungendo anche: “Ho ripensato subito a Morosini, mi è sembrato di rivedere la stessa scena. Ma è stato fatto tutto il necessario, per quello che ho visto io. Il soccorso è stato immediato, il protocollo è stato rispettato e ora mi sembra di poter dire che il peggio è passato“.
Della vicenda si è occupato anche il cardiologo Josep Brugada dell’Hospital Clinic de Barcelona. “Il modo in cui si è accasciato al suolo all’improvviso mi dà brutte sensazioni. Al 98% la causa è un’anomalia cardiaca – ha spiegato parlando con il quotidiano spagnolo ‘AS’ –. Se fosse stato un colpo di calore, nel giro di pochi minuti si sarebbe dovuto rialzare. Ma non è andata così. Comunque il fatto che sia sveglio significa che Eriksen ha recuperato la circolazione al cuore“.
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