Diritti tv, De Laurentiis: “Decidiamo se iniziare a guadagnare”

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La questione legata ai diritti tv resta una delle più spinose per quanto riguarda il futuro della Serie A e delle società che la compongono. A margine dell’assemblea di Lega di giovedì pomeriggio, il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis (tra i fautori di una vera e propria rivoluzione dei diritti tv) ha detto ai cronisti che lo hanno intercettato: “Ora dobbiamo vedere se continuare a far guadagnare gli altri o se invece siamo davvero imprenditori capaci di rafforzare i nostri club e quindi poter fare gli stadi, comprare bravi calciatori, accontentare i nostri tifosi“.

“Altrimenti – chiosa il numero uno della società partenopea – sembra che noi abbiamo abbracciato questo bellissimo sport, che è anche un’industria importantissima, per far contenti chi, dei terzi? Noi dobbiamo far contenti i tifosi e noi stessi. Non è che Dal Pino indicherà la strada da seguire, si dimenticano sempre i ruoli: un presidente presiede, non decide. Lui è stato bravissimo. La Lega Serie A, pur sembrando a voi media così caotica e disunita, ha dimostrato di essere un punto di riferimento e di grande interesse”.

De Laurentiis: “Non è ancora deciso nulla”. Dal Pino: “Offerte interessanti”

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Il patron del Napoli ha confermato, in ogni caso, che non è stata presa alcuna decisione definitiva durante l’assemblea di Lega Serie A in cui sono state presentate le offerte vincolanti dei sei fondi di investimento interessati alla media company destinata a gestire i diritti tv: “Non abbiamo deciso nulla, ci hanno illustrato le offerte. Adesso le studieremo e il 24 agosto avremo una nuova assemblea”.

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Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha confermato i numeri annunciati da De Laurentiis, con uno scarto di un giorno rispetto alla data della prossima assemblea: “Ci siamo dati fino al 25 agosto per valutare tutte le opportunità sul tavolo e poi decideremo che direzione prendere. Hanno fatto offerte tre dei sei più grossi fondi di private equity, una è vincolante, le altre due quasi. Sono interessanti e pongono le basi per il futuro. Non parliamo di soldi ma di progetti strategici“.

“Io continuo a ripetere che l’obiettivo è creare una media company autonoma – ha aggiunto Dal Pino –, proprietaria del proprio destino, possiamo farlo da soli o con terzi“.

“Gravina ha ragione: una follia ripartire il 12 settembre”

Non è soltanto la negoziazione per i diritti televisivi a preoccupare De Laurentiis. Il presidente del Napoli ha anche fatto eco alle dichiarazioni del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, che ha frenato sulla possibilità di iniziare la stagione 2020/21 il 12 settembre. “Gravina a me ha sempre detto che è una follia ripartire il 12 settembre – ha dichiarato De Laurentiis –. Ci sono le partenze alla fine di agosto per le nazionali“.

“Ma ci sono le società più importanti, le ‘teste di serie’ senza nulla togliere alle medio-piccole, senza le quali il campionato non si svolgerebbe nemmeno in Italia, o non verrebbe preso in considerazione né da Sky né da nessun altro. Queste società sono impegnate in agosto, e non si sa fino a quando, chi in Europa League chi in Champions League, e dovranno dare almeno dieci giorni di riposo ai propri calciatori. Molti dei quali dovranno unirsi alle nazionali. Quando facciamo il ritiro di preparazione?”.

Il patron del Napoli: “Cts? Non capisco se cervelloni o cervellotici”

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“Innanzitutto dobbiamo sapere se si riaprono o no gli stadi – ha detto De Laurentiis –. Secondo me non ci dovrebbero essere vacanze per i politici questa estate. Poi abbiamo questi geni del comitato tecnico scientifico, non so da dove li abbiano pescati. Basterebbe che le venti società facessero causa per un miliardo a questi signori e accadrebbe lo scandalo. Sono capoccioni perché sono grandi cervelli o perché sono cervellotici e non si sanno prendere le responsabilità? O il paese riprende o fallisce”.

“Il problema – ha poi detto a uno dei cronisti – sa qual è? È che gli impiegati devono fare gli impiegati, gli imprenditori devono fare gli imprenditori. La politica deve seguire gli imprenditori: se non pensa all’economia sarà sempre più difficile”.

Ferrero: “Riportare presto il pubblico negli stadi”

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Chi mantiene un certo ottimismo è Massimo Ferrero, patron della Sampdoria. “In Lega siamo venti presidenti ma siamo molto uniti, l’unità vince – ha dichiarato l’imprenditore romano -. L’importante è che riportino il pubblico negli stadi perché i tifosi sono il patrimonio del calcio”.

Ferrero ha anche parlato della stagione della sua Samp. Dopo un inizio a dir poco in affanno, con lo spettro della retrocessione a spaventare i tifosi doriani, grazie anche all’apporto del tecnico Ranieri (subentrato a Di Francesco dopo le prime deludenti partite) il Doria ha ottenuto la salvezza con ottimi risultati nella cosiddetta era post-Covid. “Il prossimo anno voglio fare un campionato diverso. Ho sofferto troppo e ho messo la ‘panza’ – ha scherzato con i cronisti –. C’è chi dimagrisce e chi ‘magna’. Troveremo le migliori soluzioni per la nostra amata Sampdoria. Ranieri ha dimostrato di voler bene ai colori più belli del mondo”.

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