Il Covid mette paura allo sport: gli eventi a rischio a gennaio e febbraio

Il Covid non risparmia naturalmente nemmeno il mondo dello sport. È proprio notizia di poche ore fa che le ultime due giornate del campionato di Serie B del 2021, previste rispettivamente per il 26 e 29 dicembre, sono state rinviate proprio a causa dell’aumento dei contagi nelle varie formazioni del campionato cadetto.

In tutto questo il governo ha varato una stretta per contenere i contagi Covid. E dalla cabina di regia, che ha preceduto il Consiglio dei Ministri sulle nuove regole dell’esecutivo per arginare la variante Omicron, sono trapelare le decisioni sulle norme che riguarderanno gli eventi sportivi. Nel dettaglio, anche in zona bianca, negli stadi sarà essere introdotto l’obbligo per gli spettatori di indossare mascherine FFP2 sugli spalti. Ma non sarà diminuita la capienza degli impianti, che dovrebbe rimanere al 75%.

Lo sport martoriato dal Covid: occhio alla Coppa d’Africa

Per un 2021 che si chiude con piccoli disagi relativi al proseguimento regolare della stagione calcistica, altri rinvii per Covid (se non addirittura cancellazioni) potrebbero riguardare altri importanti eventi di sport previsti per i mesi di gennaio e febbraio 2022. Per la Dakar (che partirà il 2 gennaio) non ci saranno assolutamente problemi, occhi puntati soprattutto sul calcio. Oltre alla Serie A e alla Serie B (che ha già, per l’appunto, subito un primo importante rinvio) e ai vari campionati stranieri, l’attenzione sarà massima in occasione della Coppa d’Africa. Dal 9 gennaio al 6 febbraio le 24 Nazionali impegnate dovranno fare necessariamente i conti con la variante Omicron, rintracciata originariamente proprio nel continente sudafricano. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, aveva proposto un rinvio a settembre; nulla da fare, tuttavia. Si giocherà a gennaio.

Australian Open e Olimpiadi invernali

Anche l’NBA sta avendo qualche problema con il percorso regolare della stagione, con diversi match che sono stati rimandati a data a destinarsi. I grandi focolai che però si vogliono a tutti i costi evitare da qui ai prossimi due mesi sono sostanzialmente due: gli Australian Open e le Olimpiadi invernali. Dan Andrews, il premier dello Stato di Victoria, ha dichiarato che non prevede deroghe alle regole per la vaccinazione contro il Covid-19 per i tennisti che parteciperanno al primo torneo Slam dell’anno solare.

La verità è che non so se giocherò agli Australian Open. La situazione non è affatto buona”, disse Novak Djokovic in un’intervista. Riguardo ai Giochi di Pechino invece (dal 4 al 20 febbraio) “c’è un rischio di trasmissione molto alto e ci sarà una serie di casi positivi, ha detto un altro capo del Comitato organizzatore, Han Zirong. “Questo è un evento ad alta probabilità di trasmissione del Covid”. Intanto la National Hockey League ha raggiunto un accordo con l’associazione giocatori americani per esentarli dal prendere parte alle Olimpiadi.

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