“Il calendario della Serie A è folle, sembra fatto apposta per mettere in difficoltà l’Inter“. Questo l’atto di accusa di Antonio Conte, a caldo dopo il 2-2 raccolto dai nerazzurri sul campo della Roma. E il tecnico salentino ha poi rincarato la dose: “Giochiamo sempre alle 21.45, gli altri hanno sempre un giorno in più di riposo. Non voglio creare polemiche o trovare scuse, ma se il calendario lo sceglie la Lega… Beh, forse allora noi non eravamo presenti“.
Conte e le avversarie “sempre più fresche”
Secondo Conte, la sua Inter starebbe affrontando sistematicamente avversarie più fresche: “È la terza partita di fila che giochiamo contro una squadra che ha riposato un giorno o un giorno e mezzo più di noi. Ci stiamo allenando a 29 gradi di temperatura, rientriamo dopo le partite in piena notte. In questo periodo il recupero fa la differenza e, alla fine, chi prende uno schiaffo è sempre l’Inter“. Ma è veramente così?
Analizziamo i calendari degli impegni delle squadre italiane da quando il calcio (Serie A e Coppa Italia) è ripartito lungo lo Stivale. L’Inter di Conte dal 13 giugno a ieri (19 luglio) ha giocato in tutto 10 partite. Lungo il suo cammino ha raccolto 5 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta (quella di San Siro contro il Bologna dei “due Musa”, Barrow e Juwara). Il suo primo impegno è stato in Coppa Italia, contro il Napoli che pareggiando 1-1 centrò la finale (poi vinta contro la Juventus).
Dopo i recuperi nessuna anomalia
La ripartenza in campionato ha reso necessario il recupero di Inter-Sampdoria, una delle partite della 25a giornata saltate per il blocco della Serie A. Nella stessa serata si è giocata Atalanta-Sassuolo, mentre Juventus, Napoli, Milan, Roma e Lazio avevano già disputato le relative partite. Quindi Inter-Sassuolo, giocata il 24 giugno, ha visto due avversarie con lo stesso numero di giorni di recupero alle spalle, anche se gli uomini di Conte hanno avuto un paio di ore in meno di riposo. Difficile evitarle.
La Lega ha fissato per il 24 giugno le partite di chi aveva dovuto recuperare i fatidici match della 25a giornata, quindi Atalanta (in casa contro la Lazio), Sampdoria (all’Olimpico contro la Roma) e come detto Inter e Sassuolo. Verona, Cagliari, Torino e Parma, che avevano recuperato il 20 e non il 21 giugno, hanno tutte giocato il turno successivo il 23. In questo caso la coincidenza di giornate di riposo è stata totale. I primi problemi per la squadra di Conte si pongono per il turno successivo: Parma-Inter si è infatti giocata il 28 giugno, con gli emiliani forti di un giorno in più di riposo.
Inter sempre in chiusura e il “caso Bologna”
La questione si ripete per la 29a giornata: qui l’Inter ha sfidato a San Siro il Brescia, che aveva ospitato il Genoa il 27 giugno. Ossia un giorno prima della trasferta nerazzurra al Tardini. Problema però che oltre alla squadra di Conte hanno avuto anche Atalanta, Sassuolo e Sampdoria. Anzi, proprio i blucerchiati hanno avuto addirittura due giorni di riposo in meno rispetto al Bologna, affrontato a Marassi il 28 giugno.
E arriviamo al fatidico 5 luglio, giorno del ko nerazzurro a San Siro contro il già citato Bologna. In questo specifico caso Conte ha torto, perché i rossoblù hanno battuto l’Inter dopo aver pareggiato in casa con il Cagliari lo stesso 1° luglio del 6-0 della Beneamata sul Brescia. Ma, come abbiamo appena visto, la squadra di Mihajlovic “aveva già riposato” in precedenza. Discorso analogo per Verona-Inter 2-2: anche in questo caso gli scaligeri erano reduci da una partita, a Brescia, giocata il 5 luglio. Stesso giorno dei nerazzurri.
Le strade si separano dall’Atalanta e le altre
L’Inter ha quindi ospitato a San Siro il Torino, per la 32a giornata. Era il 13 luglio, un posticipo del lunedì. Qui le strade dei meneghini si distanziano definitivamente da quelle di Atalanta, Sassuolo e Sampdoria, tutte impegnate nel weekend (le prime due addirittura di sabato). Gasperini è però andato a Torino con un giorno in meno di riposo rispetto alla Juventus, stesso discorso per i neroverdi che sono andati a Roma e hanno sconfitto la Lazio. In più in questo caso Conte torna ad avere ragione, perché i granata avevano a loro volta riposato un giorno in più rispetto all’Inter.
Va da sé che nel turno successivo il problema si ripresenta: avendo giocato il posticipo, l’Inter (e il Torino) hanno necessariamente avuto un giorno di riposo meno di tutte le altre. Si trattava rispettivamente di Spal e Genoa, affrontate il 16 luglio. Ancora una volta era la giornata conclusiva di un turno iniziato due giorni prima, tanto che si arriva al 19 luglio e alla fatidica Roma-Inter. Che, come Conte ha sottolineato, ha visto i giallorossi avvalersi di un ulteriore giorno di riposo in più rispetto agli avversari.
Inter, la risposta: Conte ha ragione a lamentarsi?
In sintesi: la polemica di Antonio Conte è giusta? La risposta è “sì, ma con dei ma“. L’Inter ha infatti avuto il problema di dover giocare in questo mese abbondante una partita in più rispetto a molte altre squadre della Serie A, quindi la necessità di incastrarla nel calendario (mettendola spesso a fine turno) è stata difficilmente evitabile. Ciò che salta all’occhio, però, è che effettivamente le stesse squadre nelle stesse condizioni (Atalanta, Sassuolo e Sampdoria) sono riuscite nel giro di qualche settimana a sottrarsi dal “giochino”. L’Inter ancora no. Succederà già dal prossimo turno, che addirittura vedrà l’Atalanta in campo già martedì (domani), come già avvenuto in occasione del derby con il Brescia.
Un modo per dire che, sì, l’Inter ha senz’altro riposato meno di tante altre squadre della Serie A. Ma aveva un turno di campionato in più da giocare, più (cosa che per Atalanta, Sassuolo e Sampdoria non vale) la Coppa Italia. Quindi per Antonio Conte e i suoi giocatori c’erano ben poche alternative.