“Il nostro preparatore atletico è italiano, ecco perché siamo così ben allenati“. Non è passato inosservato, al termine della sorprendente vittoria dell’Olympique Lione sul Manchester City nel quarto di finale di Champions League giocato sabato, il complimento pubblico del tecnico Rudi Garcia nei confronti di Paolo Rongoni. È lui il preparatore atletico della squadra che nella fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea ha eliminato prima la Juventus e poi i Citizens di Pep Guardiola. Due vittorie decisamente contro il pronostico iniziale.
Si tratta di una piccola gioia sull’asse Italia-Francia (l’altra è la presenza di un calciatore azzurro, Marco Verratti, nelle file dell’altra squadra d’Oltralpe qualificata alle semifinali, il Paris Saint-Germain). Un successo che viene da lontano per un professionista divenuto ormai il ‘talismano’ di Garcia.
Chi è Paolo Rongoni, preparatore atletico del Lione
Nato a Fermo il 25 settembre 1971, Paolo Rongoni vanta un’esperienza ultraventennale, da preparatore atletico, nel calcio professionistico. Inizia a Perugia nel 1997, restando in Umbria per due anni prima di trasferirsi in Svizzera. Dopo un breve periodo a Sion, nella seconda parte del 1999, passa prima al Lugano, dove resta fino al 2002, poi al Servette, chiudendo la sua esperienza elvetica tre anni dopo. Dall’estate 2005 al 2011 si trasferisce in Francia, al Le Mans. Lì, nella stagione 2007/08, conosce Rudi Garcia, allenatore all’epoca emergente nel panorama del calcio francese. Le strade dei due si separano subito dopo un anno, ma avranno modo di rincrociarsi. Il destino, in fondo, era quello.
Nel 2011 Rongoni va in Turchia, al Samsunspor del tecnico Vladimir Petkovic, che lo porta con sé alla Lazio l’anno successivo. Dopo due anni in biancoceleste, Rongoni fa il salto del Tevere nel 2014, quando Garcia, nel frattempo approdato sulla panchina della Roma, lo vuole con sé in giallorosso. Il sodalizio da allora non si è più interrotto: Rongoni ha continuato a lavorare con Garcia anche nella successiva esperienza all’Olympique Marsiglia, dal 2016 al 2019, prima del trasferimento al Lione della scorsa estate.
“La differenza la fanno i ragazzi”
L’improvvisa popolarità ha fatto sorridere Rongoni, che alla vigilia della difficilissima semifinale contro il Bayern Monaco (reduce dallo storico 8-2 inflitto al Barcellona) ha dichiarato di non volersi prendere tutti i meriti di un cammino europeo comunque storico per Les Gones, i ‘ragazzini’, come vendono soprannominati Oltralpe: “La differenza l’hanno fatta anche i ragazzi nella fase di lockdown, perchè non hanno mai mollato – ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport’ -. Durante la pausa tutto il gruppo ha lavorato bene, sia nella fase individuale che durante gli allenamenti in video. Poi ci hanno stoppato, ma siamo ripartiti tutti con voglia, tenacia e professionalità“.
Nessun segreto, quindi, solo la capacità di mantenere in forma la squadra nonostante una lunghissima pausa (quasi cinque mesi in cui l’unica partita ufficiale è stata la finale di Coppa di Lega persa ai rigori contro il Psg). “La mia preoccupazione principale era capire come fare ad arrivare in Champions con un po’ di gamba – ha detto Rongoni –. Perché il calcio si allena giocando a calcio, non con i pesi o facendo le navette in mezzo al campo”. Chissà, magari il ‘segreto’ di una preparazione atletica ottimale è proprio questo.