La Juventus, in estate, darà il via ad un’autentica rivoluzione. Ad essere coinvolta non sarà soltanto la rosa ma anche la pianta organica.
La Juventus, dopo quanto deciso dal Collegio di garanzia, può sorridere a metà. I 15 punti di penalizzazione, tolti nelle scorse settimane a causa della vicenda plusvalenze, sono stati restituiti. L’attuale terzo posto alle spalle del Napoli capolista e della Lazio seconda, però, va considerato temporaneo. I giudici, nell’occasione, hanno infatti disposto che l’argomento dovrà essere affrontato nel corso di un nuovo processo, al via presumibilmente a fine maggio.
Al tempo stesso, però, sono stati rigettati i ricorsi presentati dall’ex presidente Andrea Agnelli, dall’ex direttore sportivo Fabio Paratici, dall’ex Ad Maurizio Arrivabene e dell’attuale Ds Federico Cherubini. Per tutti è stata confermata l’inibizione: non potranno, quindi, ricoprire ruoli dirigenziali di rilievo. Paratici, per il quale la sanzione è stata estesa anche ai campionati stranieri, nella giornata di ieri ha quindi lasciato il Tottenham. Una decisione, questa, presa per concentrarsi sulla propria posizione giuridica e valutare le mosse successive.
Cherubini invece, out fino al maggio 2024, a breve dirà addio alla Juventus. Le parti si incontreranno al termine della stagione ma intanto la strada che porta al divorzio appare tracciata. La società bianconera, intanto, ha cominciato a muoversi con l’obiettivo di individuare una figura esperta a cui assegnare il compito di avviare il nuovo progetto juventino ed allestire la rosa targata 2023/24.
Il preferito di John Elkann, stando a quanto riportato nell’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, è Cristiano Giuntoli legato al Napoli fino al 2024. Strappare il manager al presidente Aurelio De Laurentiis, intenzionato a trattenerlo, non si preannuncia facile. Un tentativo concreto, in ogni caso, verrà comunque fatto. La lista contiene poi i nomi di Ricky Massara del Milan e Andrea Berta, attualmente in forza all’Atletico Madrid.
Meno probabile, scrive la rosea, la cosiddetta soluzione interna ovvero la promozione del Ds della Next Gen Giovanni Manna su cui pende un possibile deferimento per la manovra stipendi. Occhio, infine, all’auto-candidatura avanzata da David Trezeguet che sogna di rientrare nel club dove è diventato grande. I prossimi mesi saranno decisivi per la Vecchia Signora. L’opera di ricostruzione è delicata e andrà pianificata nei minimi dettagli. Non si può sbagliare. Per tornare grandi e mettersi alle spalle le delusioni andranno piazzati colpi di alto profilo. In campo e a livello dirigenziale. Work in progress in casa Juve. Elkann riflette. Serve un manager di caratura internazionale per rendere di nuovo competitiva la rosa di Massimiliano Allegri.
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