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Calcio

L’Argentina vuole la maglia di Maradona, ma è venduta all’asta per 8 milioni

Niente da fare per la Federazione di calcio dell’Argentina. La maglia che Diego Armando Maradona indossò nel secondo tempo di Inghilterra-Argentina ai Mondiali in Messico nel 1986 è stata venduta all’asta da Sotheby’s per 8,465 milioni di euro. L’offerta, che ha superato quella di 5 milioni di sterline dei giorni scorsi, è arrivata all’ultimo secondo dell’asta. La chiusura era fissata oggi alle ore 17 italiane del 4 maggio.

La Selecaco aveva chiesto ufficialmente a Steve Hodge di potere acquistare la maglia “Hand of God” (“Mano di Dio”) di Maradona. Hodge, ex centrocampista inglese, ora 59enne, aveva scambiato la maglia con la leggenda del calcio argentino dopo che quest’ultimo aveva segnato quella storica doppietta contro i Tre Leoni ai Mondiali di Messico 1986. In occasione della prima rete, Maradona si era reso protagonista del controverso tocco con la mano. La vittoria portò la squadra sudamericana in semifinale e poi al titolo 36 anni fa.

La storia della maglia di Maradona, scomparso un anno e mezzo fa

Secondo quanto riporta il Sun, la sola offerta iniziale di 5 milioni di sterline rende immediatamente la maglia numero 10 di Maradona l’oggetto di cimeli sportivi più prezioso mai venduto. Sempre secondo il quotidiano britannico, una delegazione di rappresentanti dell’Argentina era arrivata a Londra nell’ultimo tentativo di portare l’oggetto in un museo dedicato all’ex grande giocatore a Buenos Aires. Il gruppo era formato dalla federazione argentina, dalla famiglia dell’ex giocatore e da una società privata di cimeli.

“Sta vendendo qualcosa che appartiene a Maradona e all’AFA senza autorizzazione”, aveva detto uno dei membri del team. Dovrebbe essere in Argentina in modo che tutti gli argentini possano goderselo, non che un milionario lo mostri nel suo armadio”. Hodge aveva precedentemente prestato la maglia al National Football Museum di Manchester.

Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre 2020. Un’autopsia aveva appurato che l’insufficienza cardiaca ha provocato “un edema polmonare acuto”. Il Pibe de oro si trovava nel quartiere San Andrès, alla periferia di Buenos Aires, dove stava trascorrendo la convalescenza a seguito del ricovero per l’operazione al cervello. Al suo fianco c’era la figlia Giannina. Sul posto erano sopraggiunte ben nove ambulanze, ma non ci fu nulla da fare.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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