Filippo Tortu, campione di atletica leggera e primatista nazionale dei 100 metri piani, racconta le conseguenze delle crisi del Coronavirus sulla sua attività sportiva. “Anche per me è stato un periodo complicato, ma cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno: ho cercato di sfruttare questo tempo per studiare, allenarmi e stare con la mia famiglia. La sfida più difficile è stata mantenermi in forma”, prosegue Tortu, “abbiamo portato alcuni attrezzi della palestra a casa e ho la fortuna di avere un giardino. Mi sono allenato anche due volte al giorno. Spero che il 4 maggio sia un nuovo inizio per tutta l’Italia. Non ero mai stato così tanto tempo lontano dalla pista. Sono molto in forma, mi dispiacerebbe non gareggiare quest’anno. Il rinvio delle Olimpiadi è comunque uno svantaggio. Avrei preferito farle quest’anno, ma l’anno prossimo potrò essere più competitivo. Ora il mio obiettivo è cronometrico, fare 9”92 per eguagliare il mio mito Lemaitre”.
Oltre all’atletica, Tortu guarda anche al calcio: “Spero che riprenda, ma solo se ci sono i presupposti”
Non solo atletica, però: lo sprinter azzurro Filippo Tortu dice la sua anche riguardo alla ripartenza della Serie A di calcio. “Da tifoso mi piacerebbe vedere il campionato riprendere, ma mi sembra che si stia gestendo bene la situazione. Va presa la decisione più corretta per la tutela della salute dei calciatori. Se non dovesse riprendere significa che non ci sono i presupposti. La mia speranza”, prosegue il velocista italiano, “è che riprenda perché sarebbe anche la dimostrazione del fatto che il Coronavirus è quasi scomparso, ma voglio chiarire che a mio avviso non deve ricominciare in qualsiasi caso. Mi sembra sbagliato fare polemiche in questo momento”.