Arrestato il 20 gennaio scorso a Barcellona per una presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 23 anni, Dani Alves adesso rischia 12 anni di carcere in base alla legge modificata di recente in Spagna: nel nuovo codice penale infatti è stata eliminata la distinzione tra aggressione e violenza dando un peso di rilievo al consenso della vittima. La vicenda è accaduta il 30 dicembre 2022 in una discoteca della capitale catalana e la denuncia è stata presentata due giorni dopo, il 2 gennaio. Però, le indagini della polizia sono scattate subito, dopo la segnalazione fatta dallo stesso personale di sorveglianza del club.
Il racconto della vittima è terrificante: “Ho resistito, lo imploravo di smettere ma lui era più forte di me”. Un pensiero ribadito più volte nel corso della deposizione fatta durante la denuncia per abusi sessuali nei confronti del terzino destro brasiliano, che in Italia ha indossato la maglia della Juventus. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire sulla vicenda. Da quanto ricostruito, la donna si trovava nel locale con sua cugina e una sua amica e sono state invitate da un gruppo di conoscenti messicani nell’area riservata dove già si trovava Dani Alves. L’incontro non è stato piacevole avendo descritto il giocatore, inizialmente non riconosciuto, come “insistente e fastidioso”. Successivamente, come raccontano i media spagnoli, lui le avrebbe preso con decisione la mano portandola all’altezza dell’inguine. Un gesto che Dani Alves avrebbe compiuto per due volte e in entrambe le occasioni la 23enne si era ritratta con decisione. Poi la violenza in bagno, durata 17 minuti. E adesso gli inquirenti vogliono capire perché la donna si trovasse lì: “Non sapevo cosa ci fosse dietro quella porta, pensavo ci sarebbe stata un’altra zona vip – ha ammesso la vittima a La Vanguardia, quotidiano catalano –. Solo entrando, gli ho detto che volevo andarmene, e lui mi ha detto che non potevo”.
Nella sua denuncia la ragazza è entrata nei particolari dell’aggressione, raccontando di essere stata violentata, nonostante lei avesse cercato di opporre resistenza. Poi Dani Alves le ha intimato di restare lì, cosa che lei, terrorizzata, ha fatto per alcuni minuti. Subito dopo è uscita e in lacrime e ha raccontato tutto alle amiche. Infine, allontanandosi dal locale ha salutato il buttafuori e questi vedendola in difficoltà le ha chiesto cosa fosse successo. Di fronte alle parole della donna è scattato il protocollo per le violenze sessuali. Da qui l’indagine e l’arresto del terzino brasiliano, che ha partecipato al Mondiale in Qatar con il Brasile e che dopo essere finito in manette è stato licenziato dai Pumas, sua ultima squadra: “Inaccettabile”, in estremi sintesi il commento del club messicano.
Adesso Dani Alves si trova, appunto, in carcere. E ha dato tre versioni dei fatti, facendo irritare gli investigatori. Dopo la convalida del fermo, il brasiliano alla polizia aveva detto di non aver mai visto quella donna. Non è stato creduto ed è stato messo in custodia cautelare e senza possibilità di uscire su cauzione dal giudice. In un secondo momento l’ex giocatore della Juventus aveva cambiato versione spiegando che aveva incontrato la donna, ma solo in maniera molto casuale. Infine, aveva raccontato di rapporto sessuale consenziente.
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